In petrografia, struttura propria di molte rocce eruttive filoniane o effusive (è detta porfirica anche la roccia che presenti tale struttura), caratterizzata dalla presenza di grossi cristalli, idiomorfi (fenocristalli), di generazione intratellurica, immersi in una pasta di fondo costituita da un fitto aggregato di minutissimi cristalli anch’essi idiomorfi, spesso non visibili a occhio nudo, oppure da sostanza vetrosa o da una mescolanza degli uni e dell’altra. Porfirite Roccia eruttiva filoniana o effusiva paleovulcanica a struttura distintamente p., derivata da magmi intermedi. Sua caratteristica è la quasi assoluta prevalenza di un plagioclasio sodico-calcico tra i fenocristalli; a seconda che il quarzo sia presente o no si distinguono porfiriti quarzifere e non quarzifere. La natura e la quantità degli elementi femici sono molto variabili e, a seconda del prevalere dell’uno o dell’altro, si hanno forme assai diverse tra loro, come per es., porfiriti anfiboliche, micacee, augititiche, labradoritiche, con numerosi termini di passaggio. Due porfiriti labradoritiche molto note sono il porfido rosso antico e il porfido verde antico, rispettivamente di tinta rosso cupo e verde cupo, provenienti il primo dall’alto Egitto e il secondo dal Peloponneso, molto usati dai Romani come materiale decorativo; un’impropria denominazione di talune porfiriti anfiboliche micacee è quella dei cosiddetti porfidi neri. Porfiroide Roccia metamorfica derivata dal metamorfismo regionale su rocce vulcaniche acide sia laviche (porfidi quarziferi) sia piroclastiche. Conserva i fenocristalli di quarzo e feldspati della primitiva roccia p. ed è ricca di sericite, originatasi per trasformazione dei feldspati presenti nella originaria pasta di fondo.