Termine e concetto introdotti nella critica d’arte dallo storico tedesco A. Riegl. Considerando l’opera d’arte come il risultato di una determinata e consapevole volontà artistica che emerge faticosamente dal fine pratico, dalla materia e dalla tecnica, Riegl sostituisce un’ipotesi teleologica a una concezione puramente meccanica della natura dell’opera d’arte, superando così le posizioni del materialismo e del causalismo storico. Poiché ogni opera d’arte va considerata e giudicata in merito alla raggiunta coerenza espressiva nell’ambito del K. caratteristico dell’epoca in cui è nata, ne consegue in primo luogo il riconoscimento della validità di quelle forme artistiche che si allontanano da una supposta norma classica. Riegl ha formulato esplicitamente il concetto di K. nell’introduzione della sua opera Die spätrömische Kunstindustrie (1901). La critica italiana di tendenza idealistica si rifece al K., nell’elaborazione del concetto di ‘gusto’, accentuandone tuttavia l’elemento irrazionale e intuitivo.