vite2
vite2 s. f. [v. vite1, per il filetto che ricorda il viticcio (lat. mediev. vitis)]. – 1. a. Nella tecnica, spec. delle costruzioni, organo meccanico, generalmente di acciaio o di ottone, usato per unire due o più pezzi con un collegamento che, all’occorrenza, può essere rimosso; è costituito da un gambo, cilindrico o conico, terminante con una testa (tonda, svasata, poligonale, ecc.) solitamente dotata di un intaglio (diritto, a croce, ecc.), e provvisto lungo la sua superficie laterale di un risalto elicoidale (filetto o verme), che si impegna, mediante rotazione impressa alla testa con il cacciavite o con speciali apparecchi meccanici, nel foro (madrevite) entro cui penetra la vite stessa: v. destra, sinistra, secondo che il filetto segua un’elica destra o sinistra; viti per metallo, per legno, rispettivam. adatte a essere impiegate per l’unione di pezzi metallici o di legno; v. lavorate, grezze, con riguardo alla precisione di lavorazione; v. autofilettanti, viti per metalli che creano la filettatura nel foro, inizialmente liscio, all’atto del montaggio. La vite è anche usata come macchina semplice (per es., nel torchio a vite), ottenendo una forza diretta secondo il gambo con l’applicazione alla testa di una forza diretta perpendicolarmente al gambo e spostata dallo stesso, tanto più efficace quanto maggiore è lo spostamento. Per l’espressione fig. giro di vite (dare un giro di v., qui ci vuole un giro di v.), v. giro, n. 2 a. b. estens. Organo meccanico, utensile o altro attrezzo, di forma e caratteristiche funzionali simili a quelle della vite: v. differenziale, meccanismo costituito da due coppie di vite-madrevite di passo diverso sullo stesso asse; vite-fresa, utensile adoperato in alcuni tipi di dentatrici; vite madre, robusta vite disposta sul banco del tornio parallelo che fa muovere il carro per l’esecuzione delle filettature; vite di manovra, asta cilindrica filettata rotante che, impegnata nella madrevite solidale con un corpo da spostare, ne provoca il movimento di traslazione; v. passaticcia, tipo di tirante, a estremità filettate e ribadite, per il collegamento dell’inviluppo con la cassa del focolare nelle caldaie delle locomotive; vite a rulli, a sfere, dispositivi vite-madrevite con interposizione di rulli o di sfere che riducono notevolmente l’attrito dell’accoppiamento; v. perpetua o senza fine, organo di ingranaggi a elevato rapporto di riduzione accoppiato in genere a una ruota dentata; vite di Archimede, tipo di macchina idraulica chiamata più comunem. coclea. c. In alpinismo, v. da ghiaccio, attrezzo a forma di cavatappi terminante con manico a occhio, che, infisso per rotazione nel ghiaccio, serve a sostenere una fune passante per l’occhio. 2. In matematica, v. di Saint-Gilles, la superficie elicoidale generata da una circonferenza che si muove di moto elicoidale attorno a un asse giacente nel suo piano; deve il suo nome al fatto che esiste una volta di questa forma nella chiesa di Saint-Gilles ad Arles, in Provenza. 3. A vite, locuz. agg. e avv., attuato per mezzo di una o più viti: chiusura a v., del coperchio di una scatola o di altri recipienti; o che ha forma di vite, che procede a spirale, che si apre e chiude con movimento elicoidale: un tappo a v.; una penna con cappuccetto a v.; un risalto, un ornamento fatto a vite. 4. a. In aeronautica, degenerazione del moto di un velivolo, che compie una spirale discendente molto stretta attorno a un asse verticale, con un’incidenza aerodinamica superiore a quella critica: cadere in vite, avvitarsi. V. orizzontale, acrobazia aerea, lo stesso che mulinello. b. Nello sport, specie di movimento che si esegue partendo come per il tuffo di testa, ma effettuando un giro completo del corpo per tutta la sua lunghezza, una volta arrivati all’apice della traiettoria. ◆ Dim. vitina, non com. viterèlla e viterellina (region. vitarèlla, vitarellina); accr. vitóna, e più spesso vitóne m.