tularemia
tularemìa s. f. [comp. del nome del bacillo (Pasteurella) tular(ensis), così chiamato perché l’infezione si manifestò dapprima nel distretto della città di Tulare in California, e del suff. -emia]. – Malattia infettiva acuta, simile alla peste, molto diffusa nei roditori e trasmissibile all’uomo, causata dal coccobacillo gram-negativo Pasteurella tularensis (nome che successivamente è stato sostituito da quello di Francisella tularensis, coniato in onore del microbiologo E. Francis [1872-1957], pioniere degli studî su questa malattia) e inoculata dalla puntura di insetti ematofagi; l’infezione umana si verifica per lo più direttamente per via cutanea o congiuntivale per contatto con gli animali infetti, ma anche per inalazione di polveri infette, per ingestione di acqua contaminata o di carni poco cotte, per morso da parte di animali malati.