tornasole
tornasóle s. m. [comp. di tornare nel sign. ant. di «girare» e sole; la parola è comune anche al fr. tournesol e allo spagn. tornasol, ma è incerta la datazione e quindi la reciproca dipendenza delle tre voci; l’attuale sign. 3 si svilupperebbe dal primo in quanto sembra che la sostanza colorante fosse in origine estratta dalle piante di girasole]. – 1. ant. Girasole, pianta delle composite tubuliflore. 2. Nome di una euforbiacea (lat. scient. Chrozophora tinctoria), terofita ruderale e degli incolti aridi, originaria della regione mediterranea; fornisce un colorante variabile dal rosso al blu e per questo utilizzata, soprattutto nel passato, per tingere i tessuti. 3. Sostanza colorante (detta anche laccamuffa) estratta da numerosi licheni e costituita da una miscela di coloranti diversi, impiegata in passato per colorare prodotti alimentari e, attualmente, come indicatore in chimica analitica per la sua proprietà di colorarsi in azzurro in ambiente basico e in rosso in ambiente acido; viene usata a tale scopo la cartina di (o al) t. (meno propr. anche senza prep.: cartina t.), strisciolina di carta assorbente imbevuta di una soluzione di tornasole, che assume colorazione dal rosa al rosso in soluzione acida, a seconda della concentrazione, o dall’azzurro chiaro all’azzurro cupo in soluzione basica. In senso fig., prova decisiva o irrefutabile di qualcosa: un atteggiamento così ostile è stato la cartina al t. per capire le sue vere intenzioni. Tintura di t., soluzione alcolica, acquosa o idroalcolica, di tornasole, usata come indicatore di acidità in chimica analitica e in microbiologia.