tonaca
tònaca (ant. o region. tònica) s. f. [lat. tŭnĭca: v. tunica]. – 1. a. Veste ampia, lunga fino ai piedi, non modellata, con larghe maniche, indossata dai frati e dalle monache, di colore vario a seconda degli ordini religiosi, di solito cinta alla vita da un cordone o cintura: la t. bianca dei domenicani, la t. marrone scuro dei francescani; la t. delle benedettine; era un poverello, ch’avea rotta La tonica e il cappuccio ripezzato (Pascoli). Come simbolo della vita religiosa: vestire, indossare la t., farsi frate o monaca; gettare la t. (e spesso gettar la t. alle ortiche), uscire dalla vita religiosa, sfratarsi, smonacarsi, o anche spretarsi (con riferimento al sign. b seguente). Per metonimia, non com., le t., i frati, le monache. b. L’abito sacerdotale; con questo sign. di solito si precisa, t. talare (o veste talare, o abito talare): v. talare. 2. Nella tecnica di fonderia, lo strato di terra di cui si rivestono i modelli dai quali si ricava la forma: fatto che io ebbi la sua tonaca di terra, che tonaca si dimanda innell’arte, e benissimo armatola e recinta con gran diligenzia di ferramenti, cominciai con lente fuoco a trarne la cera (Cellini). 3. In anatomia, nome dato, per lo più nella forma tunica (v.), a formazioni laminari o a strati cellulari, per i quali si usa anche, talora, il termine di guaina. In partic., tonaca connettivale sottodartoica e t. vaginale comune, due strati connettivali delle borse scrotali: il primo interposto fra dartos e cremastere; il secondo, situato più profondamente rispetto a quest’ultimo, avvolge testicolo e cordone spermatico. ◆ Dim. tonachèlla, tonachétta, tonachina; tonacèlla (v. la voce); accr. tonacóna (meno com. tonacóne m.); pegg. tonacàccia.