telegrafo
telègrafo s. m. [comp. di tele- e -grafo, sull’esempio del fr. télégraphe]. – 1. Sistema o impianto, dispositivo o apparecchio, per realizzare trasmissioni telegrafiche (v. telegrafia): la storia del t., l’invenzione del t.; t. ottico, acustico, come sistemi usati nel passato; t. universale o pantelegrafo (v.); t. elettrico o su filo, t. radioelettrico o senza fili. In marina, t. a braccia, sistema di segnalazione diurno con banderuole, tenute una per ogni mano da un operatore, il cui significato letterale o numerico è definito, per ogni lettera o numero (da 0 a 9), dalle diverse posizioni delle braccia in accordo a convenzioni internazionali (allorché usato con l’alfabeto Morse, gli elementi di base punto e linea possono essere individuati o con un particolare movimento di una sola banderuola o con la relativa posizione di tutte e due le banderuole); t. costiero, dispositivo di segnalazione delle stazioni semaforiche, ancora in uso agli inizî del 20° secolo, costituito essenzialmente da un grosso palo verticale sulla cui sommità erano articolati varî bracci mobili: le relative diverse posizioni indicavano le lettere o i numeri della comunicazione, in accordo a un codice prestabilito; t. di macchina, nome corrente del trasmettitore con risposta, meccanico o elettromeccanico, di ordini dal ponte di comando al locale delle macchine. Con riferimento al telegrafo elettrico: l’invenzione del t.; i fili, i pali, i cavi del t.; il manipolatore, il ricevitore del t. (i due apparecchi per la trasmissione e ricezione dei segnali); annunciare, comunicare per t. (più com. con telegramma); t. aereo, che trasmette attraverso fili aerei tesi tra pali o piloni; t. sottomarino o subacqueo, quello i cui fili passano entro cavi sottomarini. 2. Ellitticamente, nell’uso com., l’ufficio telegrafico, dove sono le attrezzature necessarie per la trasmissione e ricezione dei telegrammi: gli impiegati del t.; andare, correre al telegrafo.