tastare
v. tr. [forse lat. *tastare (incrocio di tangĕre «toccare» e gustare «assaggiare»)]. – 1. a. Toccare con la mano, o con le mani, premendo piuttosto leggermente e ripetutamente, di solito per accertarsi di qualche cosa: si tastò il braccio per vedere se era ferito; t. un pacco per capire cosa contenga; la polizia tastò la persona fermata per assicurarsi che non fosse armata; anche, palpare con intenti erotici: va in autobus solo per t. le ragazze. In partic., t. il polso, a un malato per sentire se ha la febbre e, in senso fig., t. il polso a qualcuno (calco del fr. tâter le pouls à quelqu’un), cercare di sapere se ha i mezzi o l’intenzione di fare qualcosa; con sign. analogo anche il semplice tastare: Parlai col Podestà del più e del meno E ci tastammo reciprocamente, Egli sui liberali, io sulle spie (Giusti). b. Tentare, toccare con il piede, con un bastone, con una pertica e sim.: il cieco tastava la via col bastone; t. il fondo di una pozza, del fiume, del mare, con il piede, per controllare se ancora si tocca, se vi sono buche, o altro. c. estens. Fare prova, fare assaggio di qualche cosa: t. il vino; tastate le botti che si credeva che piene d’olio fossero, trovò quelle esser piene d’acqua marina (Boccaccio); t. i terreni di fondazione, effettuare con la tasta prelievi nel terreno (v. tasta, n. 2); in senso fig., t. il terreno, esplorare le intenzioni altrui, cercando di valutare le probabilità di successo d’una eventuale azione. 2. In usi dial., assaggiare cibi o bevande: vuoi t. il brodo per sentire se è abbastanza salato? (cfr. anche tastavino).