circo
1. MAPPA Nell’antica Roma, il CIRCO era l’edificio al cui interno, nell’arena, si svolgevano le corse dei carri, le lotte dei gladiatori e altri spettacoli a cui assisteva il popolo, seduto [...]
circo mediatico
Citazione
Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla luna.
Giuseppe Ungaretti,
L’allegria
Vedi anche Stadio ...
Leggi Tutto
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. [...] dal fato, a cui il fato ha riservato un grande avvenire: i colli f. di Roma; Mio fiume anche tu, Tevere f. (Ungaretti). c. Del fato, della morte: empio destin fatale, Uccidi omai questa odïosa vita (T. Tasso); Forse perché della fatal quïete Tu sei ...
Leggi Tutto
nuvolame
s. m. [der. di nuvola], letter. – Ammasso di nuvole, nuvolaglia: vediamo dietro il massiccio degli Alburni arrotolarsi un n. berniniano (Ungaretti). ...
Leggi Tutto
rivergola
rivérgola s. f. [voce còrsa, rivérgula o rivèrgula, affine all’ital. ribeba]. – Nome còrso dello scacciapensieri: Dentro i monti còrsi, a Vivario, Uomini intorno al caldo a veglia ... Ors’Antone [...] che canta ascoltano, Accompagnato dal sussurro della rivergola Vibrante di tra i denti del ragazzo Ghiuvanni (Ungaretti). ...
Leggi Tutto
bronzato
bronżato agg. [der. di bronzo]. – 1. non com. Abbronzato, o che ha l’aspetto o il colore del bronzo: Addossato a un tumulo Di fieno b. (Ungaretti). Si usa anche, talora, per definire il mantello [...] equino sauro o baio che presenti riflessi bronzei. 2. Denominazione (anche come s. m.) di alcune razze di tacchini, così detti per i riflessi bronzei del piumaggio ...
Leggi Tutto
nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi [...] la culla Immoto siede, e su la tomba, il nulla (Leopardi); Tra un fiore colto e l’altro donato L’inesprimibile nulla (Ungaretti); un n., una piccolissima quantità: te lo vendo per un nulla (più com. un nonnulla). Nel linguaggio filos., il n. (raro il ...
Leggi Tutto
brumista
s. m. [der. di brum] (pl. -i), lomb. – Vetturino di piazza: Guardo le teste dei brumisti Nel mezzo sonno tentennare (Ungaretti). ...
Leggi Tutto
titubare
v. intr. [dal lat. titubare, voce di formazione espressiva] (io tìtubo, ecc.; aus. avere). – 1. poet. Vacillare, oscillare: come annosa e valida Quercia, che sia ne l’alpi esposta a Borea, S’or [...] a sostituirsi, spec. nel presente indic. e cong., con le perifrasi essere, mostrarsi titubante. ◆ Part. pres. titubante, molto frequente con valore di agg.: lo vidi un po’ titubante; Titubante ombra dei fili tranviari Sull’umido asfalto (Ungaretti). ...
Leggi Tutto
naccherare
(o naccarare) v. intr. e tr. [der. di nacchera] (io nàcchero, o nàccaro, ecc.), ant. e letter. non com. – 1. intr. (aus. avere) Suonare le nacchere, cioè i timpani (o anche, più raram., le [...] castagnette); estens., con uso sostantivato, ticchettio: mi distrae un naccherare avanzante, ... i ragazzini dalla scuola con i loro zoccoli (Ungaretti). 2. tr., fig. Canzonare, prendere in giro. ...
Leggi Tutto
osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] una spedizione rischiosa, lasciò l’ossa sur una strada (Manzoni); Ho tirato su Le mie quattr’ossa E me ne sono andato (Ungaretti); oppure i resti mortali (in questo senso, anche letter. e poet.): finalmente le sue o. riposano in pace; desidero che le ...
Leggi Tutto
Carlo Maria Ossola
Poeta italiano, nasce ad Alessandria d'Egitto, l'8 febbraio 1888, da genitori lucchesi, colà emigrati, perché il padre Antonio lavorava come sterratore al canale di Suez. Frequenta l'École Suisse Jacot e si forma sui classici...
Raccolta di liriche (1919) di G. Ungaretti, con cui si affermò, in Italia, il gusto della "poesia pura". Fu ripubblicata nel 1931, con ampie revisioni e col titolo, definitivo, di L'Allegria.