predicabile
predicàbile agg. [nel sign. 1 a, der. di predicare; nel sign. 1 b, dal lat. praedicabĭlis, der. di praedicare nel senso di «celebrare, lodare»; il sign. 2 è dal lat. mediev. praedicabilia, [...] secondo Aristotele, un predicato può essere attribuito a un soggetto, e che sono stati classificati nelle Isagoge di Porfirio in cinque classi: genere, specie, differenza, proprio, accidente; nel pensiero kantiano, i p. della ragion pura, i concetti ...
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verificare
v. tr. [dal lat. mediev. verificare, comp. di verus «vero» e tema di facĕre «fare», con influenza, nel sign. 1, del fr. vérifier] (io verìfico, tu verìfichi, ecc.). – 1. Accertare mediante [...] un fatto singolo: le sue predizioni si sono verificate in tutti i particolari; se per avventura una cosa simile dovesse verificarsi; Porfirio mio, le molestie e i mali della vita, benché molti e continui, pur quando, come in te oggi si verifica, non ...
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isagoge
iṡagòge s. f. [dal lat. tardo isagoge, gr. εἰσαγωγή, der. di εἰσάγω «introdurre»], letter. – Scritto o discorso introduttivo a un’opera, a una dottrina, a un insegnamento, e sim. Il termine è [...] soprattutto noto come titolo di un’opera del pensatore Porfirio di Tiro (3° sec. d. C.), di introduzione alla logica aristotelica. ...
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ropalico
ropàlico agg. e s. m. [dal lat. rhopalĭcus, gr. ῥοπαλικός, der. di ῥόπαλον «clava»] (pl. m. -ci). – Verso r. o assol., come s. m., ropalico, verso classico in cui le parole procedono crescendo [...] sillaba, come nella clava (ῥόπαλον) crescono progressivamente le dimensioni dall’impugnatura alla testa: se ne trovano nei componimenti poetici di Porfirio (4° sec. d. C.), ma erano giochi metrici già in uso presso i poeti neoterici del 2° sec. d. C ...
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acusmatici
acusmàtici s. m. pl. [dal gr. ἀκουσματικοί, der. di ἄκουσμα «percezione uditiva, voce»]. – Nome con cui venivano indicati (secondo la testimonianza del filosofo Porfirio di Tiro) gli scolari [...] di Pitagora che si limitavano ad ascoltare le lezioni del maestro, venendo così a conoscenza dei soli precetti pratici della dottrina (mentre i «matematici» erano gl’iniziati alle dottrine segrete) ...
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neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è [...] degli interessi etici e religiosi (nell’ultimo neoplatonismo anche magici e teurgici). Ne sono maggiori esponenti Plotino, Porfirio, Giamblico, Proclo. Per estens., qualsiasi movimento filosofico o culturale che si ispiri al platonismo: il n ...
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telestico
telèstico s. m. [comp. del gr. τέλος «fine» e στίχος «verso», sul modello di acrostico] (pl. -ci). – Tipo di componimento poetico classico in cui le lettere finali dei versi, lette successivamente [...] in senso verticale dall’alto in basso, formano una parola o una frase; di solito unito all’acrostico e al mesostico, se ne hanno esempî in età ellenistica, in epigrammi dell’Antologia Palatina e, in latino, nei carmi di Porfirio. ...
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teurgia
teurgìa s. f. [dal gr. ϑεουργία, comp. di ϑεός «dio» e ἔργον «opera, attività»; lat. tardo, eccles., theurgĭa]. – Termine usato nella tarda filosofia neoplatonica (soprattutto da Porfirio, nel [...] 3° sec. d. C., e da Giamblico, nel 3°-4° sec.) per indicare l’arte di costruire statue e immagini capaci di attrarre la presenza in esse degli dei, e, più in generale, il complesso di riti e di tecniche ...
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Lobo, Porfirio. – Uomo politico honduregno (n. Trujillo 1947). Proprietario terriero e membro del Partido Nacional (partito conservatore di centro-destra), deputato dal 1990, è stato presidente del Congresso nazionale dal 2002 al 2006. Candidato...