avvisare2
avviṡare2 v. tr. [dal fr. ant. aviser, comp. di à e viser «vedere»], ant. – 1. Osservare: le sue parole e risposte serberete, e avviserete la corte sua e’ costumi di quella (Novellino); adocchiare: [...] Avvisò l’armi, e me conobbe, un mostro Veder le parve (Caro); Due uomini armati s’offersero loro incontro ... Lucilio passava oltre avvisandoli per due guardiani campestri che aspettassero qualcuno (I. Nievo). 3. intr. pron. Accorgersi di qualche ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, [...] riflessioni morali, ecc.) e sviluppatosi in seguito in due filoni fondamentali: la s. esametrica, codificata da Lucilio, caratterizzata da forte aggressività anche politica, tematiche spesso licenziose, linguaggio quotidiano ed esplicito e alla quale ...
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giambico
giàmbico agg. [dal lat. tardo iambĭcus, gr. ἰαμβικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Costituito di giambi: ritmo g., serie g.; metro g. o dipodia g., unità di misura dei versi g., costituita di due giambi [...] satira personale, largamente coltivato tra i Greci (inventore del genere è considerato Archiloco di Paro) e poi tra i Romani (Nevio, Ennio, Lucilio, Catullo, Orazio); analogam., spirito g., lo spirito aggressivo e satirico proprio di tale poesia. ...
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cucco1
cucco1 s. m. [voce onomatopeica] (pl. -chi), fam. – Persona, spec. ragazzo, che sia il prediletto, il beniamino nella famiglia, in una cerchia di persone: il c. dei nonni; Lucilio era adunque [...] diventato, come dice la gente bassa, il c. delle donne (I. Nievo); era il c. delle mamme e delle ragazze, perché possedeva vigne ed oliveti (Verga) ...
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emunctae naris
〈emùnkte nàris〉 locuz. lat. – Espressione usata da Orazio (Satire 1, 4, 8) con riferimento al poeta Lucilio; significa propriam. «che ha le narici pulite, libere da muco», e quindi più [...] pronte a sentire e giudicare gli odori, da cui, per traslato, «di ingegno acuto». Con questo sign. fig. si usa talora ripetere nel linguaggio letter., in tono ammirativo o scherzoso ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, [...] a scritti attinenti la filosofia morale: Opere m. (lat. Moralia), titolo convenzionale delle opere minori di Plutarco; Lettere m. a Lucilio, di Seneca; Operette m., del Leopardi. b. Nell’uso com., di cosa che è conforme a una norma morale ritenuta ...
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senechiano agg. – Del filosofo e scrittore lat. Lucio Anneo Sèneca (circa 4 a. C
65 d. C.), maestro di Nerone e autore di opere filosofico
-morali (Dialoghi, Lettere a Lucilio, ecc.) e drammatiche (9 [...] tragedie): il pensiero, il moralismo, lo stoicismo s.; l’ideale s. di vita; lo splendore barocco dello stile s.; imitazioni cinquecentesche delle tragedie senechiane ...
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stans pede in uno
locuz. lat. (propr. «stando ritto su un solo piede»), usata in ital. come avv. – Espressione di Orazio, che nelle Satire (I 4, 9-10) dice di Lucilio che era capace di dettare fino a [...] duecento versi in un’ora stans pede in uno, cioè con facilità, presto, senza alcuna fatica. L’espressione si ritrova talora citata col significato di «lì per lì, in un momento, subito, su due piedi» ...
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servigiale
(raro serviziale) s. m. e f. [der. di servigio, cfr. lat. tardo servitialis, agg.], ant. – Chi svolge umili servizî, in famiglie private o più spesso in comunità; servitore, inserviente: una [...] della donna ... fattasi alla finestra proverbiosamente disse: «Chi picchia là giù?» (Boccaccio); la Clara per mezzo d’una servigiale del monastero riceveva qualche notizia di Lucilio (I. Nievo). Per un uso fig. della parola in Dante, v. serviziale1. ...
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MINERBI, Lucilio
Francesco Foffano
"Gentiluomo romano", chiama egli sé stesso nei suoi libri, ma deve aver dimorato lungamente a Venezia, dove aveva protettori e amici, e dove pubblicò un Dizionario del Decamerone, in appendice all'edizione...
Poeta satirico latino del sec. 2º a.C.. Appartenente al "circolo degli Scipioni", partecipò attivamente alla vita culturale dell'età degli Scipioni e dei Gracchi. Scrisse trenta libri di satire, di cui ci restano frammenti per 1.300 versi, portando...