giullare
s. m. (raro il f. -aressa) [dal provenz. joglar, che è il lat. iocularis: v. giocolare1]. – 1. a. Personaggio tipico del tardo medioevo: giocoliere, saltimbanco, buffone e acrobata, esperto [...] nell’arte di divertire il pubblico col canto, coi suoni, con la danza, con la recitazione di opere altrui o anche proprie, si esibiva negli incroci delle strade di grande traffico, nei dintorni di santuarî ...
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giulleria
giullerìa (o giullarìa) s. f. [der. di giullare], letter. – Atto, discorso, comportamento da giullare, o da buffone: vergogna! un segretario della Municipalità perdersi in cotali giullerie! [...] (I. Nievo); ant., l’arte, la condizione, il comportamento del giullare; anche, la categoria dei giullari: la g. medievale. ...
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giullaresco
giullarésco agg. [der. di giullare] (pl. m. -chi). – Dei giullari: i canti g., la poesia giullaresca. Più spesso in senso spreg., da giullare, buffonesco: salti, lazzi g.; una comicità g. [...] e volgare ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; [...] «Detto d’amore», poemetto composto a imitazione del Roman de la Rose, attribuito a Dante; il «Detto del Gatto Lupesco», operetta d’ignoto giullare della prima metà del sec. 13°. Fu genere letterario coltivato soprattutto in Francia (col nome di dit). ...
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giocolare1
giocolare1 (anche giocolaro e giucolare o giuculare) s. m. [dal lat. iocularis, agg., «scherzoso», der. di iocŭlus, dim. di iocus: v. gioco], ant. – Giullare, buffone. ...
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menestrello
menestrèllo (ant. minestrèllo o ministrèllo) s. m. [dal fr. ant. menestrel, mod. ménestrel, che è il lat. ministerialis «incaricato di un servizio (ministerium)»]. – 1. Nel medioevo, giullare [...] di corte che recitava e cantava le poesie composte dai trovatori o dai trovieri, o anche da lui stesso (la parola divenne popolare attraverso la letteratura romantica, che fece del menestrello un tipo ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene [...] di discipline scientifiche; u. di legge, giurista, avvocato e sim.; u. di corte, cortigiano, nobile di corte, e anticam. anche giullare, buffone: il Gonnella, piacevole buffone, o u. di corte che vogliamo dire (Sacchetti); u. di mare, che ha buona ...
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stanza2
stanza2 (e stànzia) s. f. – Aferesi ant. di istanza (o istanzia), nei sign. generici di richiesta o insistenza: poi che hanno bevuto e confettato, fatta una danza o due, ciascuna con colui a [...] cui stanza v’è fatta venire se ne va nella sua camera (Boccaccio); il giullare fu dinanzi ad Alessandro, e con grande stanzia adomandava che li facesse ragione (Novellino). ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] in pace e in silenzio, visto il rischio che aveva corso, nossignori, andò intorno ancora a provocare i contadini, a fare il giullare (Dario Fo). In usi ant. o letter., fermarsi, star fermo: Se i piè si stanno, non stea tuo sermone (Dante); restare ...
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Giocoliere e cantastorie del tardo Medioevo. Il termine iocularis appare nei testi, a partire dal 9° sec., quale sinonimo di mimus e histrio, che poi sostituì del tutto, assumendo i significati di saltimbanco, buffone, acrobata, esperto nei...
giullare
L'unica occorrenza è nel sonetto a Betto Brunelleschi (Rime XCIX 6): La sua sentenzia non richiede fretta, / né luogo di romor né da giullare, cioè il senso del componimento non può essere afferrato " da chi ha fretta o si trovi in...