conservatorismo
s. m. [der. di conservatore]. – Tendenza ad avversare o ritardare il progresso (o la trasformazione) di idee, forme e istituti politici e sociali, propria dei partiti conservatori o dei [...] loro esponenti: il c. illuminato di Cavour (Gramsci); per estens., riferito anche al campo della cultura, dell’arte, del costume ...
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teoconservatorismo
(teo-conservatorismo), s. m. Conservatorismo religioso. ◆ Meno «morbido» nelle sue dichiarazioni il presidente di Arcigay, Sergio Lo Giudice: «Il presidente [Marcello] Pera che fino [...] fondamentali principi di libertà individuale e di pari opportunità”, oggi si schiera con la parte più integralista del teo-conservatorismo nostrano, a fianco dei Buttiglione e dei Calderoli». (Maria Corbi, Stampa, 5 luglio 2005, p. 6, Interno) • In ...
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democon
(demo-con), s. m. e f. inv. Chi si distingue per concezioni o atteggiamenti improntati a un conservatorismo etico e religioso di matrice democratica e liberale. ◆ «ai teo-con preferisco i demo-con, [...] l’eredità della Dc è laica e non integralista», disse [Marco Follini] al Corriere all’indomani della vittoria di [George W. ] Bush e del caso Buttiglione, collocando il suo partito nell’alveo del cattolicesimo ...
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roccaforte
roccafòrte (o 'ròcca fòrte') s. f. (pl. rocchefòrti o ròcche fòrti; anche roccafòrti, spec. nel sign. fig.). – 1. Città fortificata, rocca protetta da difese naturali e artificiali: una r. [...] , difesa, sicurezza: una banda di sfruttatori, che ha la sua r. nella zona del porto; quell’associazione è la r. del conservatorismo; un partito politico che ha la sua r. elettorale in Romagna, dove si trova cioè riunito il nucleo più importante dei ...
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peccadiglio
peccadìglio (o peccatìglio) s. m. [dallo spagn. pecadillo, dim. di pecado «peccato»], ant. – Peccatuccio; peccato, o anche colpa, errore, difetto di lieve entità; talora iron.: ritornò al [...] a dire che s’era dimenticato d’uno peccadïglio, e questo era di non credere in Dio (Caro); Hegel, il cui peccato o peccatiglio di conservatorismo sociale ... ha avuto risalto dalla grandezza stessa della sua figura di filosofo e storico (B. Croce). ...
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riformismo
s. m. [der. di riforma]. – Movimento e metodo d’azione politica che, ripudiando sia i sistemi rivoluzionarî sia il conservatorismo, riconosce la possibilità di modificare l’ordinamento politico, [...] economico e sociale esistente solo attraverso l’attuazione di organiche, ma graduali riforme: il r. dei prìncipi della seconda metà del Settecento; il r. socialista del primo Novecento. In senso spreg. ...
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repubblicano
agg. [der. di repubblica]. – 1. a. Retto a repubblica: paese, stato repubblicano. b. Che appartiene a un paese retto a repubblica: governo, esercito r.; magistratura repubblicana. 2. Che [...] nel 1946, e il Partito r. degli Stati Uniti d’America, caratterizzato, nel bipolarismo lì esistente, da un maggiore conservatorismo rispetto al Partito democratico). Come s. m. (f. -a), aderente, sostenitore di un partito repubblicano; fautore della ...
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terzaforzismo
s. m. [der. di terza forza; v. terzo, n. 1 b]. – Concezione politica che, tra i due opposti schieramenti di destra (conservatorismo e moderatismo) e di sinistra (comunismo e socialismo), [...] considera necessaria una terza forza intermedia, riformista, laica e progressista: il t. francese del secondo dopoguerra; il t. socialdemocratico europeo; la tendenza al t. dei partiti minori italiani ...
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terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe [...] riformistica, intermedia tra le due grandi forze contrapposte di sinistra (comunismo e socialismo) e di destra (conservatorismo e moderatismo cattolico); t. via, nel linguaggio politico, programma d’azione e ideologia alternativi rispetto ad ...
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ultramontanismo
s. m. [dal fr. ultramontanisme, der. di ultramontain (v. ultramontano)]. – Nelle lotte tra papato e impero, l’orientamento di chi, fuori d’Italia (nei paesi tedeschi già alla fine del [...] avversarî. Soprattutto il termine tornò in voga nel sec. 19° in Francia, dove ultramontanismo coincise spesso con conservatorismo e spirito reazionario; l’accusa fu rivolta contro uomini come Lamennais, de Maistre, Lacordaire. Al Concilio Vaticano ...
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Nato dopo la Rivoluzione francese e in polemica con essa, il c. è una corrente politico-culturale che ha assunto fisionomie diverse a seconda dei contesti nazionali in cui si è sviluppato. Al di là delle differenze, i conservatori avversano...
conservatorismo compassionevole
conservatorismo compassionévole locuz. sost. m. – Espressione nata negli Stati Uniti tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta del 20° sec. all’interno della riflessione sviluppatasi nel Partito...