carciofocarciòfo s. m. [dall’arabo kharshūf]. – 1. a. Pianta perenne della famiglia composite tubuliflore (lat. scient. Cynara cardunculus, sottospecie scolymus), con foglie basali molto grandi, capolini [...] ), detto anche carduccio, cardoncello, caglio, presame: erba perenne delle composite tubuliflore, con capolini più piccoli del carciofo coltivato, a brattee terminate da una robusta spina; spontaneo nel bacino del Mediterraneo, in Italia si trova ...
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romanesco
romanésco agg. [der. di romano1] (pl. m. -chi). – 1. Proprio, caratteristico della città e della popolazione di Roma medievale e moderna: il dialetto r., o come s. m. il romanesco, il dialetto, [...] , poesia r., e scrittori, poeti r., in dialetto romanesco; antiche tradizioni r.; la cucina r.; carciofo r. (o romano), carciofo pregiato prodotto nel Lazio, di forma rotondeggiante e di grandezza anche notevole, senza punte spinose, tenero e ...
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cardo
s. m. [lat. carduus, lat. tardo cardus]. – 1. Nome comune di varie piante con foglie e brattee spinose al margine o all’apice, appartenenti in maggioranza a generi diversi delle composite e a qualche [...] la lana; il c. mariano o della Madonna o di santa Maria (Silybum marianum), i cui capolini si possono mangiare come i carciofi e la cui erba intera si usa contro le malattie del fegato; il c. santo o c. benedetto (Cnicus benedictus), del quale ...
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carduccio
cardùccio s. m. [dim. di cardo]. – 1. Specie di cardo, detto anche carciofo selvatico e cardoncello. 2. Nome dei getti basali del carciofo. ...
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politica
polìtica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. politico (sottint. arte); cfr. gr. πολιτική (τέχνη)]. – 1. a. La scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto [...] , ecc.) che finge di ignorare la situazione reale, per timore di affrontarla; p. della foglia di carciofo (o p. del carciofo), espressione del linguaggio pubblicistico, usata per indicare l’azione di politica estera tendente a risolvere i problemi ...
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cimarolo
cimaròlo (o cimaiòlo, letter. cimaiuòlo) agg. [der. di cima]. – Di cima, che sta in cima, solo nelle locuz. ramo c. (o di cima), situato verso la vetta della chioma di un albero; carciofo c. [...] (o semplicem. cimarolo s. m.), il capolino terminale, detto anche mamma, del carciofo coltivato, che è più grosso e più precoce dei laterali; fichi c., che nascono sulla cima dei rami, di produzione tardiva, rappresentando, quando maturano, fichi di ...
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cinara
s. f. [lat. scient. Cynara, dal gr. κυνάρα «carciofo»]. – In botanica, genere delle composite, con una decina di specie mediterranee, tra cui la pianta del carciofo. ...
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carciofaio
carciofàio s. m. e agg. [der. di carciofo]. – 1. Carciofaia. 2. non com. (f. -a) Chi coltiva o vende carciofi. 3. agg. Che produce carciofi, nel prov. aprile c., maggio ciliegiaio. ...
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tenero
tènero agg. [lat. tĕner -a -um]. – 1. Non duro, o meno duro, meno consistente dell’ordinario: a. Riferito a materiali e a prodotti che si lasciano tagliare, tritare e lavorare facilmente: legno [...] che mai? (Parini). 4. Come sost., con valore neutro: a. La parte tenera di qualche cosa, soprattutto di cose commestibili: il t. del carciofo, dei cardi; mangia il t. e butta via il resto. b. Sentimento di amore: c’è del t. tra quei due. c. non com ...
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Nome comune della pianta perenne (Cynara scolymus) delle Asteracee e del suo capolino fiorale immaturo, commestibile, di cui si mangiano il ricettacolo e la base delle brattee fiorali.
Il c. è noto solo allo stato coltivato e si crede derivato...
Carciofo di Paestum IGP
Indicazione geografica protetta dell’ortaggio fresco prodotto in numerosi comuni della provincia di Salerno, nella regione Campania. È ricavato dall’infiorescenza (capolino) di piante del genere Cynara, varietà Carciofo...