barbagianni
s. m. [comp. di barba2 «zio» e Gianni «Giovanni»]. – 1. a. Uccello rapace notturno (lat. scient. Tyto alba, sinon. Strix flammea), dell’ordine strigiformi, bianco con macchie brune. È comune [...] in Italia, dove vive nelle città e nelle campagne; emette un grido singolare simile al russare dell’uomo dormiente. b. B. selvatico, il gufo reale. 2. fig. Uomo sciocco, balordo, oppure indolente, brontolone, ...
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titonidi
titònidi s. m. pl. [lat. scient. Tytonidae, dal nome del genere Tyto, e questo dal gr. τυτώ «civetta», voce imitativa del verso dell’animale]. – Famiglia di uccelli strigiformi caratterizzati [...] dalla presenza di due dischi facciali a forma di cuore; comprende due generi (Phodilus e Tyto) e 11 specie, tra cui il barbagianni (Tyto alba), comune in Italia. ...
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strige
s. f. [dal lat. strix -igis, gr. στρίξ -ιγός]. – 1. letter. Uccello notturno da rapina (gufo, barbagianni, civetta, ecc.): per queste oscure grottole [=grotte]... si vedono ... meste strigi et [...] importune nottole (Sannazzaro); quasi a scherno S’udiva il grido delle strigi alterno (Gozzano); Ottimista fu già chi si estasiava Tra i sepolcri inebriandosi del rauco gargarismo Delle strigi (Montale). ...
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strigidi
strìgidi s. m. pl. [lat. scient. Strigidae, dal nome del genere Strix, che è dal lat. class. strix -igis «barbagianni»]. – Famiglia di uccelli dell’ordine strigiformi, a cui appartengono specie [...] di abitudini notturne (gufi, civette, assioli), rapaci, che frequentano le località alberate, le foreste, le rovine e i tetti delle abitazioni: hanno becco uncinato, con cera alla base; piede armato di ...
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allocco
allòcco s. m. [lat. tardo alucus, ulucus e uluccus, di origine onomatopeica] (pl. -chi). – 1. a. Uccello rapace dell’ordine strigiformi (Strix aluco), alto una quarantina di centimetri, molto [...] un ramo o nella cavità di un vecchio albero. b. Negli autori e in usi region., è nome anche di altri uccelli: il barbagianni, il gufo comune, il gufo di palude. 2. fig. (f. -a) Persona sciocca, balorda: essere, parere un a.; fare la figura di un ...
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ricurvo
agg. [dal lat. recurvus, der. di curvus «curvo»; nel sign. 2, comp. di ri- e curvo]. – 1. In genere, lo stesso che curvo, rispetto al quale è più letter., e di solito indica anche una maggiore [...] l’un de’ lati (T. Tasso); i reumatismi lo fanno camminare tutto ricurvo; Il professore nel viso somigliava assai ad un barbagianni: occhi grandi, rotondi, grosso naso r., a becco, baffi rossi spioventi sopra la larga bocca clamorosa (Moravia). 2. Che ...
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trappolare
v. tr. [der. di trappola] (io tràppolo, ecc.), non com. – Prendere in trappola: quasi esclusivam. nel sign. di ingannare con fandonie, con racconti non veri: ha cercato di trappolarmi, ma [...] non c’è riuscito; rido di quei barbagianni che credono a tutte le scioccherie e che si lasciano t. da chi è più furbo di loro (Collodi). Cfr. il più com. intrappolare. ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] mare); o. lucenti, scintillanti, sfavillanti; Lucevan li o. suoi più che la stella (Dante); con similitudini: o. di civetta, di barbagianni, tondi e dallo sguardo fisso; o. di bove o bovini, grandi e sporgenti; o. porcini, piccoli in un viso grasso ...
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ulula
ùlula s. f. [dal lat. ulŭla, der. di ululare «ululare», perché il grido dei gufi era considerato di malaugurio]. – 1. letter. Gufo, barbagianni: Non foschi o freddi ma lucenti e tepidi Eran gli [...] giorni, e non s’udivan ulule Ma vaghi ucelli (Sannazzaro). 2. In zoologia, nome comune di varî uccelli strigiformi dei generi Surnia (con una sola specie, Surnia ulula, di abitudini prevalentemente diurne, ...
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scioccheria
scioccherìa s. f. [der. di sciocco], letter. tosc. – L’essere sciocco, stupidità; più spesso in senso concr., atto, comportamento, o discorso da sciocco: scioccherie di poeti (L. Da Ponte); [...] che li governavano, per le mirabili sc. che fecero (D’Azeglio); Senza far la scioccheria Di morire a gozzo stretto (Giusti); rido di quei barbagianni, che credono a tutte le sc. e che si lasciano trappolare da chi è più furbo di loro (Collodi). ...
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Uccello rapace notturno (Tyto alba, sinon. Strix flammea), dell’ordine Strigiformi: manca di ciuffi auricolari, è di colore bianco con macchie brune. Vive nelle città e nelle campagne; ha abitudini notturne; emette un grido singolare simile...
gufi, civette e barbagianni
Giuseppe M. Carpaneto
Uccelli del malaugurio?
Nelle tradizioni e nell'immaginario dei popoli di tutto il mondo, i rapaci notturni sono sempre stati un simbolo negativo, capace di suscitare timore e diffidenza....