suolo
suòlo s. m. [lat. sŏlum] (plur. tosc. le suola nel sign. 4 e raram. nel 3). – 1. a. La superficie del terreno (su cui si cammina o si procede e si poggia): cadde al s.; giaceva inerte al s. o sul s.; sollevare un peso dal s.; s. pubblico, quello che appartiene allo stato o ad altro ente locale ed è destinato a uso o servizio pubblico: tassa per l’occupazione di s. pubblico. Non com., il pavimento di un ambiente chiuso: l’hanno trovata caduta al s., svenuta, in cucina. b. In aerodinamica, effetto s., lo stesso che effetto superficie, con particolare riferimento a quello, utilizzato nelle automobili sportive, che produce una portanza negativa, con corrispondente aumento dell’aderenza della vettura al suolo. c. estens., poet. La superficie di uno specchio d’acqua: Giù nel ponente sovra ’l suol marino (Dante); ei ne vien sovra l’instabil suolo Di queste acque non gelide e non dure (T. Tasso). 2. a. Il terreno stesso, e in partic. lo strato più superficiale formatosi in seguito all’alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche, chimiche, biologiche da parte di agenti esogeni e degli organismi che vi si impiantano; più precisamente, il suolo è un insieme di materia organica, detta humus (che in media occupa il 5% in volume), di sostanza minerale, detta regolite (45%), di aria (25%) e di acqua (25%); si parla poi di tessitura del s., con riferimento alle dimensioni delle particelle che lo compongono, e di struttura del s., per indicare la forma che assumono gli agglomerati tra queste particelle; il profilo del s. è la variazione verticale delle caratteristiche di composizione, di tessitura e di struttura, in genere presente come sovrapposizione di diversi strati, detti anche orizzonti. In base a classificazioni comuni, che riguardano soprattutto la composizione del suolo, si parla di s. fertile, arido, roccioso, ecc.; costituenti del suolo sono lo scheletro, formato da frammenti più grossolani di rocce e minerali, i minerali in soluzione, gli acidi umici e i colloidi organici. In geografia fisica, con riferimento ad aspetti fisici o all’origine: s. a cuscinetto (v. cuscinetto, n. 6), s. desertico, s. eluviale, s. fessurato (o poligonato), s. periglaciale (o crionivale), s. striato (v. i singoli agg.). In urbanistica, s. edificabile, su cui possono essere costruiti edifici (lo stesso che area fabbricabile: v. fabbricabile). In agronomia, sinon. di soprassuolo (contrapp. a sottosuolo). Per la meccanica del s. (o del terreno), v. terreno2, n. 1. In ingegneria ambientale, bonifica dei s. contaminati, gli interventi finalizzati a risanare i suoli dall’inquinamento chimico provocato da smaltimenti improprî di reflui e rifiuti provenienti da lavorazioni industriali, sversamenti di idrocarburi durante l’attività di estrazione, impiego eccessivo e irrazionale di fertilizzanti e fitofarmaci in agricoltura, ecc.: consistono nell’effettuare, sul luogo oppure in specifici impianti, previa rimozione dei suoli contaminati, trattamenti fisici, chimici o biologici per degradare ed espellere le materie inquinanti. b. fig., letter. Terra, paese: il sacro s. della patria; il s. natio; mendicando Andrai canuto e solo Per l’italico suolo (Parini); O compagni sul letto di morte, O fratelli su libero suol (Manzoni). 3. tosc. Strato di oggetti, prodotti, elementi varî: come si mettono le mercatantie nelle navi a s. a s. (Boccaccio); spec. con riferimento a preparazioni culinarie: tra un s. e l’altro di melanzane versare sugo e parmigiano; disporre un s. di pasta, ecc.; cavarono in più luoghi alcune buche ... stendendovi sopra leggiermente una mano di pagliccio, ed un s. di quella terra cavata (Caro). 4. tosc. Nella forma di plur. suola, suole di calzature: rifare le suola alle scarpe; scarpe con doppie suola.