subordinazione
subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso più soggettivo, il sentimento di sottomissione e di rispetto che il dipendente deve avere verso i superiori di grado, accompagnato dall’osservanza disciplinata dei proprî doveri: s. gerarchica; nel lazzaretto ... era un’altra ardua impresa quella d’assicurare il servizio e la s. (Manzoni); la s., sempre necessaria, è essenziale nelle forze armate; la concezione della s. gerarchica fra le tre persone della Trinità (v. subordinazionismo). b. La posizione nella quale si trova il prestatore di lavoro nei confronti dell’imprenditore: è caratteristica fondamentale del rapporto di lavoro che da essa prende il nome (lavoro subordinato, o dipendente), ed è elemento distintivo del rapporto di lavoro dal contratto d’opera. 2. Nella logica, relazione per la quale un concetto è contenuto nell’estensione dell’altro (v. comprensione, n. 2 b; intensione, n. 2; estensione, n. 2 d). 3. In grammatica e linguistica, la relazione sintattica che si stabilisce tra due proposizioni collocate nel periodo su piani diversi, in modo che l’una, detta subordinata, risulti dipendente logicamente e grammaticalmente dall’altra, detta perciò principale, o reggente (v. proposizione). Questo rapporto di dipendenza si può istituire con procedimenti sintattici differenti: la dipendente può essere introdotta da congiunzioni subordinative, oppure da pronomi o avverbî relativi subordinanti; inoltre i modi e i tempi del verbo della dipendente sono regolati in funzione di quelli della reggente, secondo leggi diverse nelle diverse lingue (per es., il latino classico osserva rigorosamente la cosiddetta consecutio temporum, cioè l’insieme delle norme che regolano la dipendenza dei tempi, nelle subordinate che richiedono il congiuntivo). La subordinazione, in quanto procedimento grammaticale, ha un valore puramente formale, potendo lo stesso rapporto logico essere espresso mediante la coordinazione, che è il processo grammaticale opposto: per es., un legame causale come nella frase «poiché ha lavorato molto, è stanco», può essere espresso in modo equivalente dalla frase «è stanco, infatti ha lavorato molto», oppure «ha lavorato molto, ed è (o anche: perciò è) stanco».