stilo
s. m. [dal lat. stĭlus (v. stile e stelo); in alcuni sign. con influsso del gr. στῦλος «colonna», a cui si era già raccostata la voce latina, come attesta la variante grafica stylus]. – 1. a. Lo strumento scrittorio per eccellenza degli antichi Romani (detto anche, anticam., stile), costituito di un’asticella di osso, di metallo, ecc., appuntita da una parte per scrivere e piatta dall’altra per cancellare e spalmare di nuovo la cera sulla tavoletta, così da potervi riscrivere. In alcuni scrittori latini la parola era già adoperata in senso traslato, per indicare il modo dell’espressione letteraria, nel quale sign. è ora esclusiva la forma stile (v.). b. Utensile appuntito adoperato per ottenere, nell’incisione su lastra, un disegno nitido. c. S. di piombo, altro nome del piombino, specie di matita usata anticam. per tracciare righe e margini nelle pagine del papiro e della pergamena destinate alla scrittura, e per il disegno nel Medioevo e Rinascimento (v. piombino2, n. 7). d. S. di ferro, usato per scrivere sulle pareti murali (graffiti), sulle terrecotte molli e talvolta sui metalli. 2. Tipo di pugnale, molto diffuso tra i secoli 16° e 18°, chiamato anche stile, munito di lama dritta, stretta e acuminata, lunga tra i 15 e i 20 cm, a sezione quadra o triangolare con elsa cruciforme. 3. Attrezzo, arnese o elemento strutturale in forma di asta (in questo sign. è rara, e limitata alle accezioni a, b, c, meno recenti, la variante stile, ignota per i sign. 4 e 5). In partic.: a. L’ago della meridiana. b. Il braccio graduato della stadera. c. Lo stollo del pagliaio. d. In radiotecnica, stilo, e più propriam. antenna a stilo, l’antenna ricevente costituita da un’asta verticale. e. Nelle costruzioni edilizie, sinon. di antenna (nel sign. 3); indica anche, più in generale, elementi portanti verticali affusolati. f. Nella costruzione navale, ogni elemento verticale di sostegno, puntello, montante, ecc. (detto anche stante); lo stesso nome è dato ai due scalmi centrali, disposti a lato del dritto di poppa (s. di poppa) per reggerne la volta. 4. In botanica, parte del pistillo che sorregge lo stigma e di solito corrisponde a un prolungamento apicale dell’ovario; se il pistillo è sincarpico lo stilo può essere unico o sostituito da tanti stili quanti sono i carpelli che formano l’ovario; in certi casi lo stilo può mancare e lo stigma è quindi sessile. 5. a. In zoologia: ciascuna delle spicole monoassi delle spugne in forma di bastoncelli appuntiti alle due estremità; ognuna delle parti boccali di alcuni insetti (mosche, api, ecc.) adatte a perforare; ognuna delle appendici che si trovano su alcuni segmenti dell’addome degli insetti apterigoti (ai quali servono per tenere sollevato l’addome, prendendo parte alla locomozione e al salto), e di alcuni pterigoti; struttura con funzioni digestive presente nei molluschi bivalvi e in alcuni gasteropodi. b. In anatomia comparata, anche come 2° elemento compositivo, ha talora il sign. generico di cuspide: così in mesostilo e metastilo.