sopravvento
sopravvènto (e sopravènto) avv. e s. m. [comp. di sopra- e vento]. – 1. a. avv. Dalla parte da cui soffia il vento (riferito alla posizione di chi osserva). Comune spec. nell’uso marin. (dov’è preferita la forma sopravento): essere, stare, trovarsi s.; mettersi, spostarsi s.; con funzione aggettivale: il fianco s. di un’imbarcazione; per estens., fuori dell’uso marin.: la parte d’una montagna, di una duna s., o che si trova sopravvento. In meteorologia, è detto effetto s. il fenomeno per cui si hanno più facilmente precipitazioni sul versante sopravvento di un rilievo che su quello sottovento, in quanto l’aria si raffredda nel risalire quel versante, con conseguente maggiore probabilità di condensazione e di precipitazione. b. Come s. m. (non usato al plur.), il lato di una nave, o di un aeromobile o anche di altra struttura, su cui batte il vento, e che individua anche la direzione da cui il vento spira. Con sign. più specifico, e con riferimento alla possibilità di manovra di un veliero, tutto quello spazio che si trova dalla parte da cui il vento spira, rispetto all’asse longitudinale che passa per il centro della nave ed è perpendicolare alla direzione del vento stesso. Con accezione partic., perdere il sopravento, perdere, per manovra volontaria, ovvero per salto di vento, la iniziale posizione di vantaggio che, rispetto a un altro veliero, per es. durante una regata, consente di accostare con maggiore facilità e libertà e quindi di sopravanzare l’avversario lungo il percorso di gara; anche, passare a una posizione di sottovento rispetto a un punto fisso da raggiungere (boa, imboccatura di un canale, ecc.), per cui il cammino da percorrere per risalire il vento necessita di numerose accostate e diviene quindi più lungo, più lento e più faticoso. 2. s. m., fig. Predominio, superiorità (con quest’uso, di norma nella grafia sopravvento): avere il s. sull’avversario, sul nemico; prendere, mantenere il s., mettersi in posizione di vantaggio, di superiorità; nelle ultime elezioni la coalizione dei partiti di centro ha conservato il suo s. su tutti gli altri partiti; non sempre la ragione può avere il s. sui sentimenti; col crescere del buio, ... l’esterno riprendeva il sopravvento sull’interno (Piovene).