soffione
soffióne s. m. [der. di soffiare]. – 1. In geologia, emissione continua, più o meno violenta, di gas endogeni (in prevalenza vapore d’acqua contenente anidride carbonica, acido borico, ammoniaca, gas rari, ecc.), a temperatura variabile da 100 a 200 °C, che si verifica in talune zone dove, per l’esistenza di rocce fratturate, è possibile la fuoriuscita dei gas stessi. In partic., s. boraciferi, quelli della zona di Larderello (Pisa), legati a masse magmatiche profonde in via di consolidamento, utilizzati industrialmente sia per l’estrazione delle diverse sostanze chimiche presenti nel vapore d’acqua (acido borico, borace, bicarbonato d’ammonio) sia per la produzione di energia elettrica, impiegando i getti per il funzionamento di gruppi turbogeneratori. Sono detti soffionissimi quelli, tra i soffioni boraciferi, maggiori per quantità di vapore emessa (centinaia di t/h) a pressione elevata (anche 200 atm), e soffioni artificiali quelli che si formano in seguito a trivellazione. 2. Altro nome della pianta detta più comunem. dente di leone (lat. scient. Taraxacum officinale), così chiamata per il fatto che, alla maturazione dei frutti (achenî muniti di pappo), i peli dei pappi si espandono formando nell’insieme una sfera che, al minimo soffio, si dissolve perché gli achenî si staccano facilmente dal ricettacolo dell’infruttescenza. 3. ant. a. Canna di metallo per soffiare nel fuoco e attizzarlo o ravvivarlo: fara’ne [=ne farai] questa sera un s. alla tua servente, col quale ella raccenda il fuoco (Boccaccio). b. Nome generico di bocche da fuoco, fucili, razzi e sim.: teneva appoggiato all’angolo ... un vecchio s. del ’48 (Capuana). c. Negli impianti di doccia, la parte finale del tubo, con piastrina bucherellata, da cui l’acqua viene erogata a spruzzo. 4. fig. a. ant. Persona piena di sé, presuntuosa, superba. b. non com. Chi indetta o istiga altri; anche, delatore, spia.