smorzare
v. tr. [lat. *exmortiare, der. di mŏrtuus «morto» (part. pass. di mŏri «morire»); cfr. ammorzare] (io smòrzo, ecc.). – 1. region. Spegnere: s. il fuoco, le fiamme; s. la luce; s. la calce; fig., estinguere, far passare: s. la sete, l’ira. 2. Attenuare, far diminuire di forza o d’intensità: s. il suono, i suoni; smorzate un po’ il tono della voce!; creare un’intercapedine nelle pareti per s. i rumori esterni; le tendine alle finestre hanno la funzione di s. la luce troppo viva del sole; s. i colori, le tinte; s. le vibrazioni, le oscillazioni; fig., s. gli eccessivi entusiasmi. Anche intr. pron.: il suono, la luce si smorzava a poco a poco; la confusa contentezza ch’era sui loro volti non si smorzava (Vittorini). ◆ Part. pass. smorzato, anche come agg.: suoni, rumori smorzati; attraverso le tende la luce esterna arrivava smorzata nella stanza; un colpo, un tiro smorzato, attenuati con varî mezzi; palla smorzata, nel tennis, la palla mandata a cadere appena al di là della rete, con un minimo rimbalzo, mediante un colpo effettuato debolmente con la racchetta.