sillabico
sillàbico agg. [dal lat. tardo syllabĭcus (gr. συλλαβικός)] (pl. m. -ci). – 1. Di sillaba, delle sillabe, che consiste in una sillaba, che si riferisce a una sillaba o alle sillabe, singolarmente prese, di una parola o di una frase: divisione s. di una parola; grafia s., ogni grafia che rappresenti le parole di una lingua analizzate non nei loro singoli suoni (come le grafie alfabetiche) ma nelle loro sillabe; cruciverba s., in cui a ogni casella corrisponde una sillaba e non una lettera (v. cruciverba). 2. Con accezioni partic., in varie discipline: a. In linguistica: apice s., la vocale centrale o comunque il fonema di maggiore sonorità; confine s., la linea ideale o la pausa concreta che separa due sillabe; fonema consonantico in funzione sillabica, il fonema (per es. n, m, l, r, s) che in alcune lingue può essere assunto come centro di sillaba e svolge perciò la funzione che è in genere propria delle vocali; quantità s., la quantità inerente a un’intera sillaba, diversa dalla quantità vocalica che riguarda la sola vocale della sillaba; sovrapposizione s., lo stesso che aplologia. b. Nella grammatica greca scolastica, aumento s. (v. aumento, n. 2). c. Nella didattica elementare, metodo s., uno dei metodi d’insegnamento della lettura, fondato sul presupposto che occorra partire dalla sillaba per formare la parola. d. Nella musica, canto s., quello in cui a ogni nota corrisponde una sillaba e, con particolare riferimento alle diverse varietà di canto liturgico, quello con una sola o pochissime note per sillaba (in contrapp. a canto vocalizzato o melismatico, con gruppi più o meno abbondanti di note per sillaba).