signora
signóra (ant. segnóra) s. f. [femm. di signore]. – 1. a. Titolo di cortesia e di rispetto con cui ci si rivolge o ci si riferisce a una donna sposata, o comunque di una certa età, normalmente premesso al cognome (le presento la s. Marchi; ha telefonato la s. Rossi), e, con maggiore familiarità, al nome di battesimo (vorrei parlare con la s. Clara; come sta, s. Claudia?); in indirizzi o sim., davanti a nome e cognome (per lo più nell’abbreviazione sig.ra): Alla sig.ra Luisa Rossi. Anche con uso assol.: buon giorno, signora; la s. desidera?; mi dispiace averla fatta attendere, signora; in risposte affermative o negative: sì s.; no s. (anche in una sola parola: sissignora; nossignora); di uso com. e quasi esclusivo come formula iniziale di lettere: Gentile signora, rispondo alla Sua ... (più confidenzialmente, Cara signora), e come formula allocutiva di discorsi: Signore e signori, ...; Gentili signore, ...; anche non come vocativo, di seguito al nome e cognome del marito: il prof. Aldo Rossi e signora. Premesso a un titolo professionale o nobiliare, in usi volutamente deferenti e ormai disusati: mi scusi, s. maestra; la s. direttrice la riceverà subito; o a un nome che esprime un rapporto di parentela: ho conosciuto la sua s. zia (anche la s. sua zia); che, in tutte le cose di casa, la s. moglie fosse la padrona, alla buon’ora; ma lui servo, no (Manzoni); anche usato assol. per indicare rispettosamente la moglie della persona a cui ci si rivolge, soprattutto nel chiedere notizie o nel trasmettere saluti: come sta la s.?; preceduto dal possessivo, è di uso ormai limitato a certi ambienti sociali di tono modesto, spec. se riferito alla propria moglie: tanti saluti alla sua s.; le presento la mia signora. b. Nell’uso fam., termine con cui viene indicata, spec. dai domestici, la padrona di casa: la s. è uscita; ho fatto come ha detto la signora. c. letter. Dominatrice, regina: Venezia è stata per molti secoli la signora dell’Adriatico. Con sign. simile, è attributo onorifico con cui nel linguaggio giornalistico e pubblicitario vengono talora definite cantanti o attrici di grande notorietà: la s. della canzone, la s. del palcoscenico, e sim. d. Nostra S., locuz. di tono solenne, con cui viene indicata antonomasticamente la Madonna (sul modello dello spagn. Nuestra Señora). 2. Con valore generico di nome comune, e non di titolo o forma allocutiva: a. Con accezione generica, persona di sesso femminile, donna (in contrapp. a uomo e insieme a signore in qualche suo uso): toilette per signore; una sala piena di s. eleganti; le s. non pagano l’ingresso; un circolo in cui non sono ammesse le signore. b. Donna di classe, educata e raffinata nei modi e nei gusti: è una s., una vera s.; una s. non si comporterebbe così. c. Donna benestante, che dispone di larghi mezzi: non aveva un soldo e ora è diventata una s.; e, per estens., donna che non ha bisogno di lavorare, che fa una vita comoda e agiata: ha fatto un buon matrimonio e ora vive da signora; piacerebbe anche a me fare la signora. d. Per un uso aggettivale del termine, v. signore. ◆ Dim. signorina (v.); accr. signoróna, signora molto ricca, di alta condizione sociale.