significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando il notaio, con un viso molto s. (Manzoni); uno sguardo s.; a volte anche il silenzio può essere significante (in questo sign., oggi è più com. l’agg. significativo). Anche di cosa che ha significato, cioè importanza, per le conseguenze che porta con sé e sim. (cfr. il contr. insignificante, che in questa accezione è di uso molto più largo): l’esilio fu un fatto molto s. per la vita e per l’opera di Dante; l’atmosfera familiare è un fattore s. nella formazione della personalità dell’adolescente. 2. s. m. In linguistica, nella definizione di segno formulata da F. de Saussure (1857-1913), l’immagine acustica o visiva, ossia l’elemento formale, la «faccia esterna» del segno (quella interna è il significato) che consente, sul piano della langue (v.), di identificare le sue diverse realizzazioni foniche concrete che si collocano sul piano della parole.