schema
schèma s. m. [dal lat. schema, gr. σχῆμα -ματος «forma, aspetto, configurazione», da un tema di ἔχω «possedere, avere»] (pl. -i). – 1. Modello convenzionale, semplificato rispetto alla più complessa realtà di un problema, di un fenomeno, di un oggetto, di un meccanismo, di un processo: lo s. di un impianto elettrico; lo s. di un motore a scoppio; lo s. della struttura di un aereo. Più in partic., nella tecnica, s. grafico (o semplicemente schema), grafico costituito da un insieme di segni convenzionali opportunamente coordinati, destinato a dare una rappresentazione semplificata della struttura di una macchina e del suo modo di funzionare, o dell’insieme delle fasi di un processo, o delle varie parti di un impianto, di un sistema, ecc.: schema d’insieme e s. parziali, che riproducono, rispettivamente, l’insieme dell’impianto o soltanto parti di esso; schemi di principio (o teorici), a carattere esclusivamente simbolico, s. pratici (o topografici, o di montaggio), che rappresentano invece le varie parti dell’impianto nelle loro effettive proporzioni o posizioni reciproche, e s. funzionali, fondati sul criterio di rappresentare i varî elementi di un apparato nell’ordine in cui essi intervengono normalmente nel funzionamento dell’apparato medesimo. A quest’ultimo tipo appartiene lo s. a blocchi (detto anche stenogramma), costituito da una serie di riquadri tra loro collegati da linee, frecce, ecc., nei quali sono scritte le funzioni delle varie parti del sistema: è usato per dare una rappresentazione semplificata e funzionale di apparecchiature molto complesse, oppure di attività o di fenomeni che si sviluppano in una serie di fasi variamente collegate (attività commerciali, lavorazioni industriali, processi chimici o biologici, ecc.); in partic., quelli nei quali sono rappresentate linee elettriche si dicono s. multifilari se ciascuno dei fili di ogni linea è indicato con un tratto, e s. unifilari se tutti i fili di una stessa linea sono indicati con un unico tratto. In fisica, modello astratto che, eliminando gli elementi che si presumono trascurabili, permette di descrivere (per esempio in forma matematica) fenomeni naturali la cui complessità impedisce di considerarne simultaneamente tutti gli aspetti; lo stesso fatto reale può essere rappresentato da schemi diversi a seconda della natura del problema in esame: per es., per la rappresentazione della struttura materiale di uno stesso corpo possono essere adottati s. macroscopici (punto materiale, sistema continuo, ecc.), suggeriti dal comportamento esteriore del corpo e quindi convenienti alle necessità della tecnica, oppure s. microscopici, che meglio rispecchiano l’intima struttura della materia. 2. In senso più ampio, la configurazione stessa di una qualsiasi struttura, nell’insieme delle sue parti e nella distribuzione dei singoli elementi; per es., in botanica, s. fiorale, lo stesso che diagramma fiorale (v. diagramma, n. 2 c). Con accezione partic., in neuropatologia, s. corporeo (o anche immagine corporea), immagine spaziale del proprio corpo percepito dal cervello come unità, oltre che come un oggetto nello spazio, indipendente da altri oggetti presenti nell’ambiente; fondato su dati sensoriali multipli, propriocettivi ed esterocettivi, esso è considerato necessario alla vita poiché le diverse impressioni visive, tattili e soprattutto muscolari ci informano sulla posizione del nostro corpo grazie a un confronto che avviene, a livello di corteccia cerebrale, tra tali impressioni e questo schema rappresentativo. 3. Nella metrica classica, s. metrico (o assol. schema), la successione costante delle brevi, delle lunghe o delle sillabe ancipiti di un verso, indicate con segni convenzionali: lo s. di un esametro, di un pentametro. Nella metrica italiana, la disposizione delle rime in una strofa, espressa con lettere dell’alfabeto: una quartina rimata secondo lo s. ABBA. 4. Piano preliminare, più o meno semplificato, di un lavoro qualsiasi: s. di una bonifica; s. di risanamento; s. della nuova circolazione stradale nel centro storico; anche, serie di appunti, traccia, abbozzo: lo s. di un romanzo, di un articolo; preparare lo s. di una nuova grammatica; s. di legge, proposta di legge presentata all’approvazione del parlamento; in astrologia, s. natale, l’oroscopo. Negli sport a squadre, modello tattico della disposizione in campo dei giocatori: l’allenatore ha modificato lo s. di gioco. 5. fig. Modello rigido e chiuso, spec. nel campo letterario, artistico, filosofico, politico e sim.: la ribellione dei romantici contro gli s. del classicismo; come pittore è rimasto legato agli s. dell’accademismo; anche con riferimento a comportamenti, a modelli etici, spec. se rigidi e superati: ormai vive aggrappato agli s. morali della sua giovinezza; non riesce a liberarsi dai suoi s. borghesi; concepisce il ruolo della donna secondo uno s. ormai superato; esiste solo uno s. astratto che divide le parole e le cose in zone per poter affrontare separatamente sesso, intelligenza, amore (Enrico Palandri). 6. In filosofia, termine introdotto dall’atomismo per indicare la forma geometrica che caratterizza gli atomi; nella filosofia di Aristotele, ciascuna delle quattro figure che il sillogismo può assumere a seconda della posizione del medio nelle premesse (v. figura, n. 8). In partic., nella filosofia kantiana, s. trascendentali, le determinazioni a priori del tempo elaborate dall’intelletto (mediante lo schematismo) sulla base delle varie categorie: consentono l’applicazione di queste ultime ai fenomeni, che sono pertanto unificati e resi intellegibili: la permanenza nel tempo è lo s. della categoria di sostanza; il numero è lo s. della quantità; sempre nella filosofia kantiana, s. puro, ogni rappresentazione sensibile che esibisce direttamente un concetto puro dell’intelletto, sia esso determinato, come nel caso delle categorie, sia esso indeterminato, come nella rappresentazione del bello. 7. In logica matematica, s. di assiomi, un insieme finito di assiomi che viene sinteticamente rappresentato con un’unica formula, in cui uno o più simboli restano imprecisati (specificandoli, si ottengono tutti gli assiomi che si vogliono indicare).