scannare1
scannare1 v. tr. [der. di canna (della gola), col pref. s- (nel sign. 4); l’accezione 3 è da canna nel sign. di «tubo, canale»]. – 1. Ammazzare un animale recidendo le arterie del collo e la trachea: s. un capretto, un maiale; il lupo ha scannato tre agnelli; con riferimento a persone, uccidere con un colpo di arma bianca alla gola: nella lotta scannò l’avversario con una coltellata; per estens., ammazzare con crudele ferocia, spietatamente: il traditore fu scannato in carcere dai suoi stessi compagni. In usi iperb. o enfatici: piuttosto che tirare fuori un soldo si farebbe s.; non te lo dico nemmeno se mi scanni; e nel rifl. recipr. scannarsi, per indicare odio feroce: sono nemici giurati: si scannerebbero come lupi! 2. fig. a. Opprimere con tasse, imposte, tributi inadeguati ed eccessivi: gli affari vanno bene, ma tra tasse e contributi ci scannano. b. Esigere un prezzo molto alto, far pagare una cifra esagerata: è un bell’albergo, ma ti scannano; anche assol.: in certi ristoranti scannano. 3. ant. Aprire uno sbocco in un fosso o in un fossato, per derivarne le acque attraverso un canale di scarico: scannò e levò le acque (Montecuccoli). ◆ Part. pass. scannato, con uso verbale: agnello, maiale scannato; anche come agg., in senso fig., privo di mezzi finanziarî, poveraccio, disperato, senza soldi: un povero impiegatuccio scannato; scannato miserabile e pezzo d’asino, che non siete altro! (Pirandello); siamo sempre scannati dietro alle lire (G. Berto); anche come sost.: ha sposato uno scannato; sono una massa di scannati. Nel gergo musicale, con accezione propria, parte scannata, le pagine con la parte di un solo personaggio, estratte dallo spartito di un’opera lirica.