scadere /ska'dere/ v. intr. [lat. tardo excadēre, lat. class. excidĕre "cadere giù o fuori"] (coniug. come cadere; aus. essere). - 1. [assol., ridursi di valore, di qualità e d'importanza, o perdere credito e prestigio: questo quartiere negli ultimi anni è molto scaduto] ≈ (fam.) andare giù, (fam.) calare, decadere, deprezzarsi, (fam.) perdere punti, screditarsi, svalutarsi. ↔ apprezzarsi, rivalutarsi, valorizzarsi. 2. a. [di tempo stabilito per compiere qualcosa, giungere al limite massimo: domani scadono i sessanta giorni per presentare ricorso] ≈ (burocr.) caducare, esaurirsi, finire, terminare. b. [di contratto, cambiale, titolo e sim., giungere al termine stabilito per il pagamento o il rimborso: l'obbligazione scadrà l'anno prossimo] ≈ maturare. 3. (fam.) [decadere nella stima di qualcuno: dopo quella lite, tuo fratello mi è molto scaduto] ≈ (fam.) calare, (fam.) perdere punti, scendere. ↔ (fam.) acquistare (o prendere) punti.