salvavita
s. m. e agg. [comp. di salvare e vita], invar. – 1. s. m. Marchio depositato di un interruttore automatico per impianti domestici, il quale interrompe il circuito quando l’intensità della corrente nei due fili di alimentazione differisce di una certa quantità (per es., nel caso in cui il contatto accidentale di una persona con un apparecchio sotto tensione provochi una dispersione verso terra). 2. agg. a. Nell’uso farmaceutico e sanitario, qualifica di quei medicinali che sono ritenuti indispensabili per determinate forme morbose o in particolari stati di emergenza (insulina per diabetici, cardiocinetici per l’insufficienza cardiaca, antidoti specifici per avvelenamenti acuti, ecc.), e la cui fornitura è pertanto a carico della Sanità pubblica senza contributo a carico dell’assistito. b. Cani s., denominazione con cui sono talora indicati i cani appositamente addestrati per la ricerca di persone che, travolte da un terremoto, da una valanga o da altro cataclisma, potrebbero essere ancora in vita.