ritorno
ritórno s. m. [der. di ritornare]. – 1. a. L’azione, il fatto di ritornare, di venire cioè di nuovo al luogo dal quale si era partiti o ci si era allontanati: r. a casa, in città, in ufficio; r. dalla passeggiata, dal teatro, da Roma, dall’estero, dalla villeggiatura; r. dal campo, dal lavoro, dal viaggio; r. sollecito, desiderato, gradito, sgradito; far r., ritornare; mettersi sulla via del r., accingersi a ritornare; r. di un assassino sul luogo del delitto; tesa al r., nel linguaggio venatorio, l’appostarsi vicino alla preda uccisa da un animale rapace in vista del suo ritorno sul luogo, come d’abitudine, per divorare la vittima. Viaggio di r. e assol. ritorno, spesso in corrispondenza esplicita con andata: biglietto di andata e r.; nell’andata abbiamo avuto tempo buono, ma al r. pioveva; tra andata e r. abbiamo impiegato dieci ore; o anche da solo: durante il r. il treno si è fermato per un’interruzione della linea; e salutando chi parte: buon viaggio e felice ritorno! In espressioni fig.: r. in servizio, di un impiegato o di un dipendente che lo aveva abbandonato, o ne era stato allontanato; r. sulla scena, sulla ribalta, sul set, di attori che avevano smesso di recitare; r. (con la memoria) al passato; r. a Dio, alla fede; r. sulla retta via. b. Con sign. più generico, il fatto di tornare dove già si era stati: il r. di una compagnia teatrale in una città; lo stato di allarme perdurava anche dopo la prima incursione, nel timore del r. degli aerei nemici; e di avvenimenti o fenomeni varî che si ripresentano: r. di un’epidemia, della guerra; r. di una moda, di un’usanza; spesso con l’idea di periodicità: il r. delle rondini a primavera, il r. dell’estate, il r. di una cometa; il r. di una festa, del Natale. Con riferimento al pensiero antico (in partic. allo stoicismo), e in genere alle concezioni influenzate dal pensiero ellenico, eterno r., ritmo ciclico della storia: il divenire del cosmo e la storia umana si svolgono in forma circolare, secondo una successione indefinita di cicli, e all’interno di ogni ciclo («grande anno»: v. anno, n. 4) si ripresentano le stesse situazioni e gli stessi eventi con il ritornare delle stelle nelle stesse posizioni (l’idea dell’eterno ritorno incontrò aspra opposizione nei primi scrittori cristiani, sostenitori di una concezione del tempo lineare, al cui centro sta l’incarnazione del Verbo come elemento irripetibile). c. Il fatto di rendere o restituire, di venire reso o restituito (sign. proprio di alcuni usi region.): r. di una lettera al mittente; aspetto ancora il r. di quella valigia che gli ho prestato. d. Di ritorno, locuz. agg. frequente con varie accezioni in molte espressioni: essere di r., essere appena tornato (ma sarò di ritorno, ritornerò: sarò di r. giovedì prossimo); avere di r., avere indietro, di cosa che ci è restituita (difficilmente riesco ad avere di r. i libri che gli presto; l’ho avuto di r. proprio oggi); vuoti di r. (ma più com. vuoti a rendere), bottiglie, fiaschi, damigiane e altri recipienti o contenitori che il cliente deve restituire al fornitore dopo averne utilizzato il contenuto (contrapp. a vuoti a perdere); vettura, cavallo di r., che tornano liberi alla sede abituale dopo aver effettuato il loro servizio, e che quindi possono essere noleggiati a un prezzo inferiore a quello normale (per gli usi fig. della locuz. cavallo di r., v. cavallo, n. 1 c); nell’uso giur. e bancario, conto di r., conto con cui è accompagnato un effetto non regolarmente pagato in scadenza e di cui si richiede il pagamento in via di regresso (è il conto delle spese che devono essere rimborsate al possessore della cambiale e cioè spese di protesto, provvigioni, spese postali, bolli e interessi dal giorno di scadenza della cambiale al giorno in cui l’obbligato in via di regresso effettua il pagamento); girata di r., nella cambiale e nell’assegno, la girata fatta in favore di un precedente obbligato cambiario (girante, accettante, lo stesso traente, ecc.). Nello sport, girone di r., gruppo di gare che si disputano nella seconda fase di un campionato quando le squadre che si sono già affrontate tornano a gareggiare invertendo la sede dell’incontro rispetto al girone di andata; nel calcio, passaggio di r., effettuato dal giocatore che ha ricevuto la palla al compagno che gliela aveva passata. In apparecchiature meccaniche, tasto di r., leva di r. (in macchine da scrivere, congegni varî, ecc.), il tasto o la leva che si azionano per far tornare indietro il carrello o altri elementi mobili. In senso fig., analfabetismo di r. (v. analfabetismo): l’espressione ha anche un uso estens., riferita a chi ritorna in una condizione d’ignoranza per mancato aggiornamento culturale. Com. anche la forma negativa di non ritorno, dal quale non è possibile tornare indietro: valvola di non r., in meccanica, lo stesso che valvola di ritenuta o di ritegno (v. ritenuta); punto di non r., in aeronautica e anche in astronautica, il punto lungo la rotta superato il quale non è più possibile, per mancanza di autonomia di volo, ritornare al punto di partenza (e in usi fig.: ormai siamo al punto di non r., dobbiamo proseguire nell’impresa, anche se disperata). e. Rendimento, profitto: il r. di un investimento bancario; più com. in senso fig., ritorno d’immagine, spec. nel linguaggio della pubblicità, aumento del prestigio e della popolarità di una persona, di un prodotto, di un’azienda, grazie a una campagna pubblicitaria di successo. 2. Nel linguaggio scient. e tecn., il fatto e il fenomeno per cui un elemento assume o presenta una direzione o un movimento opposti a quelli normali o più naturali o consueti, e la direzione o il movimento stessi assunti o presentati: r. di penna, in paleografia e in calligrafia, tratteggi sinistrorsi, eseguiti in senso contrario al normale andamento destrorso della scrittura; r. in curva, nelle costruzioni ferroviarie, sinon. di tornante. In partic.: a. R. di fiamma, il fenomeno per cui la fiamma prodotta da un combustibile cambia o addirittura inverte la direzione del suo movimento: r. di fiamma in generatori di vapore a tiraggio, determinato da una pressione maggiore di quella esterna nella camera di combustione, al momento in cui viene aperta la porta di caricamento; r. di fiamma in motori a combustione interna, preaccensione della miscela determinata da residui di gas combusti o ancora in combustione. In senso fig., scherz. o iron., risveglio inatteso dell’amore, della passione: si sono rincontrati dopo tanti anni, c’è stato un improvviso r. di fiamma e si sono sposati. b. Nell’attrezzatura navale, r. o tirante, l’estremità di un cavo che, per essere alato più comodamente, viene deviato (ossia «rinviato») mediante un bozzello o una pastecca (detti bozzello e pastecca di ritorno). c. Nelle costruzioni idrauliche, muro di r., il muro che collega la spalla del ponte con la scarpata inclinata dell’argine quando questo è privo del muro di difesa.