rimatrimonio
s. m. Nuovo matrimonio; nuova fase di un legame coniugale, successiva al superamento di una crisi. ◆ La provincia britannica è l’ambiente in cui si agitano anche i personaggi di Once upon a Time in the Midlands […]. Qui il taglio è decisamente più leggero: amori, separazioni e perfino un possibile rimatrimonio sono gli ingredienti scelti dal regista Shane Meadows per intrattenere gli spettatori. (Luca Mosso, Repubblica, 14 giugno 2002, Milano, p. X) • il fenomeno è ancora più singolare se si confronta con le commedie che parlano di crisi della coppia al di là dell’Atlantico. A Hollywood su questi temi hanno addirittura costruito un genere, la commedia di «rimatrimonio», secondo il neologismo creato dal filosofo (e accanito spettatore) Stanley Cavell, che ha analizzato quei film dove lo scopo principale dell’intreccio è quello di far superare a una coppia la crisi della loro unione. (Paolo Mereghetti, Corriere della sera, 20 febbraio 2004, p. 1, Prima pagina) • Una soluzione, quella del rimatrimonio, che per ora affascina soprattutto gli americani, ma pure da noi parrebbe perfetta per assecondare la voglia di restaurazione e la nostalgia per il kitsch d’antan, la riscossa della coppia almeno in termini sociali e di carriera, il bisogno di favole che consolino dall’ipotesi, sempre più verosimile per molti, di dover invecchiare in solitudine. (Stefania Miretti, Stampa, 13 gennaio 2006, p. 14, Cronache Italiane).
Derivato dal s. m. matrimonio con l’aggiunta del prefisso ri-.
Già attestato nella Repubblica del 14 agosto 1997, p. 4 (Luca Fazzo).