rigurgito
rigùrgito (ant. regùrgito) s. m. [der. di rigurgitare]. – 1. L’azione, il fatto e il fenomeno di rigurgitare, di rifluire rapidamente; il liquido, il materiale stesso che rigurgita. In usi generici (connessi con il sign. che il termine ha in medicina): avere un r. di saliva, di bile. 2. Usi e sign. scient. e tecnici: a. In medicina, r. esofageo, emissione dalla bocca di saliva e materiale alimentare deglutito ma non pervenuto nello stomaco, o sùbito rifluito dallo stomaco prima di avere subìto l’azione del succo gastrico, sintomo di alterazioni funzionali o organiche dell’esofago; r. gastro-esofageo, acido, dipendente da ipersecrezione gastrica, o da grave ristagno nello stomaco; r. del lattante, emissione di una parte del latte, ancora liquido, sùbito dopo la poppata, causata da eccesso di latte ingerito, da aerofagia o da ipersensibilità della mucosa gastrica. In partic., minzione per rigurgito, minzione, involontaria, a goccia a goccia, che si verifica in casi di ritenzione cronica dell’urina (dovuta spec. a grave ipertrofia prostatica) quando la tonicità dello sfintere interno dell’uretra viene vinta dall’eccessiva distensione delle pareti della vescica gonfia di urina. b. In idraulica, la perturbazione che si verifica in una corrente a pelo libero, in moto permanente, per effetto della presenza di un ostacolo o per il brusco cambiamento di sezione o della pendenza del fondo dell’alveo. Profilo (o curva) di r., il profilo del pelo libero nel tratto in cui si verifica la perturbazione. R. di sovralzamento, r. di depressione, particolari tipi di rigurgito in correnti con alveo a debole pendenza. c. Nelle sistemazioni fluviali, arginature di r., le sistemazioni eseguite lungo il corso degli affluenti, nel tratto a monte del corso d’acqua soggetto a sistemazione. d. Rigurgiti di un fiume, i materiali di terrazzamento che si sovrappongono a quelli già esistenti quando, variando il regime idraulico del fiume, si determina un forte aumento della portata con conseguente trasporto di materiali alluvionali. 3. fig. a. Improvvisa e violenta, talora incontenibile, manifestazione, o anche soltanto formazione interna, di sentimenti e sensazioni, di stati e moti passionali: avere un r. di rabbia, di odio represso; ebbe come un r. di nausea, di amarezza. b. Nel linguaggio polit., con valore spreg. e polemico, il rideterminarsi di fatti e fenomeni proprî di situazioni e condizioni negative che si ritenevano ormai superate e represse: preoccupanti r. di razzismo, di antisemitismo.