rifiatare
v. intr. [comp. di ri- e fiatare] (aus. avere). – 1. a. raro. Emettere il fiato, respirare: quasi rifiatar più non potea (Caro); e di chi è morto (ma in tono spreg.): non rifiata più. b. estens. e fig. Riprendere fiato; riposarsi, prendersi un po’ di riposo: lasciami r., e ti racconterò tutto; qui si lavora senza r. un momento; quella campanella, che suonava, suonava, taceva come per r. un pochetto, e poi ricominciava a suonare, suonare (Pasolini); detto anche, per traslato, della natura (col sign. di avere un po’ di sollievo): l’ora in cui la gran vampa di luglio, attutita, dava luogo al r. della pianura immensa (Bacchelli). 2. Mettere fuori il fiato per parlare; pronunciare una parola, delle parole. È com. soprattutto in frasi negative: ascoltò (o obbedì) senza r.; gliene ha dette di tutti i colori, e lui non ha rifiatato; o di minaccia: e non r.!; guai a te, se rifiati!