ricetta
ricètta s. f. [dal lat. recepta, femm. di receptus, part. pass. di recipĕre «prendere»; cfr. recipe]. – 1. a. In origine, l’istruzione scritta dal medico per la preparazione galenica di una medicina e per la somministrazione di essa (detta, un tempo, formula magistrale); nell’uso corrente attuale il termine (anche nella forma specificata, per maggiore chiarezza, r. medica) indica qualsiasi prescrizione terapeutica scritta: fare, rilasciare, scrivere una r. (da parte del medico); per l’acquisto di certe specialità è necessario presentare la r. medica; r. scritta in modo illeggibile. Più alle norme e ai rimedî, che al foglio in cui sono scritti, si riferiscono alcune frasi come: preparare (e più tecnicamente spedire) una r., da parte del farmacista, e sim.; e nel linguaggio fam., con riferimento a trattamenti di medicina popolare: mia nonna conosce una r. infallibile contro il singhiozzo. b. estens., fig. Per lo più scherz., rimedio: la migliore r. contro la noia è il lavoro; non c’è r. efficace contro il mal d’amore. 2. Indicazione degli ingredienti, delle dosi e delle modalità di confezione, con cui preparare pietanze, dolci, conserve, bibite e bevande varie, o anche prodotti non alimentari: ricette di cucina; r. per fare la zuppa inglese, per fare il gelato, per un buon minestrone, per la lepre in salmì, per la macedonia di frutta; ricette per liquori; la r. per preparare un cocktail; r. per marmellate; r. per un profumo, per un veleno; r. di facile, di difficile esecuzione, o più brevemente r. facile, difficile. ◆ Dim. ricettina; pegg. ricettàccia.