muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] funzione di s. m. (f. -a): un muto, una muta; il linguaggio dei muti. Per estens., anche di animali che non hanno voce articolata: essere m. come un pesce, scherz., di persona che si astiene dal parlare; anatra m., nome con cui sono comunem. chiamati ...
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strillare
v. intr. e tr. [forse lat. *stridulare, der. di stridŭlus «stridulo»; non è da escludere però (data la tarda attestazione del verbo, sec. 16°) una formazione onomatopeica]. – 1. intr. (aus. [...] alta e acuta: vedendosi minacciata, la donna cominciò a s.; chi è che strilla in questo modo? Anche, alzare la voce, parlare a voce molto alta: non strillare tanto quando parli; ho capito, ho capito, è inutile che strilli!; perché strilli, non sono ...
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spiegare
v. tr. [lat. explĭcare; v. esplicare, che ne rappresenta la derivazione dotta] (io spiègo, tu spièghi, ecc.). – 1. a. Svolgere, distendere ciò che era ripiegato o avviluppato, in modo che l’intera [...] ordine, disporle in formazione di combattimento o d’intervento; s. la voce, tutta la voce, cantare o recitare con la maggiore sonorità possibile di voce; s. il canto, cantare a piena voce. c. letter. Tirar fuori, protendere: s. gli artigli, le unghie ...
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modulare2
modulare2 v. tr. [dal lat. modulari o modulare, der. di modŭlus: v. modulo] (io mòdulo, ecc.). – 1. In musica: a. Far passare la voce o i suoni da una tonalità a un’altra. b. Regolare l’intensità [...] canto, o il suono dello strumento, in modo da ottenere effetti gradevoli: m. la voce, il suono. c. ant. Comporre musica, mettere in musica. 2. Nel linguaggio architettonico, non com., proporzionare (la pianta di un edificio, le forme e le dimensioni ...
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telefono
telèfono s. m. [comp. di tele- e -fono; il termine, di coniazione fr. (téléphone) ma con altro sign., solo nel 1885 acquista, con l’ingl. telephone, il sign. attuale]. – 1. a. Dispositivo che, [...] una a una, le parole d’una frase suggerita dal primo della fila; a trasmissione compiuta, l’ultimo del gruppo dice ad alta voce tutta la frase, che arriva per lo più curiosamente alterata. b. Doccia a telefono, v. doccia, n. 3. c. roman. Supplì al t ...
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pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] il concorso di tutti gli strumenti (si dice anche, con uso sostantivato, un pieno orchestrale); a p. voce, con tutta la forza della voce, a voce spiegata; a p. mani, tenendo nelle mani la maggiore quantità possibile di cose (e, fig., spendere, donare ...
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gola
góla s. f. [lat. gŭla]. – 1. a. Termine generico con cui si designa soprattutto la faringe orale e la parte alta del tubo laringo-tracheale e dell’esofago: malattie della g., le affezioni morbose [...] ; impiego, appartamento che fa g. a molti. c. Con riferimento alla gola in quanto organo della fonazione dal quale esce la voce, il fiato: urlare a piena g., a g. spalancata; gridò con quanto fiato aveva in g.; Mia charmeuse, mia encantadora: Secoli ...
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recitare
v. tr. [dal lat. recitare, comp. di re- e citare, propr. «fare l’appello delle persone citate in tribunale», poi «leggere a voce alta»] (io rècito, ecc.). – 1. Dire, pronunciare a voce più o [...] , fatta fermar la carrozza, recitarono non so qual complimento (Manzoni). Più spesso, r. le orazioni, le preghiere, dirle ad alta voce, o anche sottovoce o dentro di sé (mai di preghiere intime o personali): r. le orazioni dei morti, l’Avemaria; per ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] : mi ha fatto una p.! (ma in questo senso più spesso partaccia). 6. Con usi analoghi in musica: a. Ruolo destinato a una voce o a uno strumento in una esecuzione di insieme (opera, concerto, ecc.): la p. del tenore nell’Aida (o anche, considerando il ...
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tempra
tèmpra (o tèmpera) s. f. [der. di temprare, temperare]. – 1. In tecnologia, raffreddamento rapido di un materiale (metallo, leghe, vetro, materie plastiche, clincher, ecc.) precedentemente portato [...] la folta schiera Si spiega in quadro, e ’n minacciose tempre Volge al nemico il volto (L. Alamanni). 3. letter. a. Le qualità particolari che ha il suono della voce umana o di uno strumento musicale (più com. timbro o metallo): avere una bella t. di ...
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Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’Uomo, prodotti dalle vibrazioni delle corde vocali nella laringe durante l’espirazione dell’aria e fatti risuonare all’interno della faringe, della cavità orale e delle fosse nasali che ne determinano...
voce
Serie o insieme di suoni articolati (➔ fonazione), o anche inarticolati, alla cui produzione concorrono fondamentalmente l’apparato respiratorio, con funzione di mantice, che ne condiziona l’intensità, la laringe, che ne regola l’ampiezza,...