skodismo
s. m. [dal nome del medico viennese, di origine cèca, J. Škoda (1805-1881)]. – In medicina, particolare tipo di suono timpanico profondo (detto suono di Škoda) che si ottiene percuotendo nelle [...] zone sottoclaveari del torace in caso di versamento pleurico abbondante ...
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tocco2
tócco2 s. m. [der. di toccare] (pl. -chi). – 1. a. L’atto di toccare, il fatto di venire toccato: basta il minimo t. perché tutto il castello di carte precipiti; con un t. della bacchetta magica [...] orologi pubblici che annunciano le ore a rintocchi di campana: contò i t.: erano le nove; di qui, assol., il t., l’una: è già suonato il t.?; ci vediamo al t. in punto; ci mettiamo a tavola al t. e mezzo, all’una e mezzo; s’intende di solito l’una ...
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putipu
putipù s. m. [voce onomatopeica]. – Strumento musicale del folclore napoletano, costruito in varî tipi e formati, consistente in un contenitore cilindrico, ricavato da recipienti d’uso comune [...] è tesa una membrana di pelle di capra o di coniglio al cui centro è assicurata una canna palustre; il suono viene prodotto sfregando la mano, opportunamente bagnata, lungo la canna tenuta premuta contro la membrana. In organologia è classificato come ...
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stridere
strìdere v. intr. [dal lat. stridĕre, voce onomatopeica, coesistente accanto a stridēre] (aus. avere, ma i tempi composti, come anche il part. pass. striduto, sono molto rari). – 1. a. Emettere [...] (Passavanti); più com. riferito ad animali: senti come stridono le cicale; le civette stridevano sugli alberi. b. Produrre un suono o un rumore acuto e lacerante: il tizzone stride nel caminetto; il ferro rovente immerso nell’acqua stridette; si ...
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strido
s. m. [der. di stridere] (pl. le strida, meno com. gli stridi). – Grido o suono acuto, aspro, lacerante: loco etterno Ove udirai le disperate strida (Dante); upupe e gufi e mostri avversi al sole [...] ... con ferali Stridi portavan miserandi auguri (Parini); a quel suono risposer subito di dentro gli urli e le strida di mastini e di cagnolini (Manzoni); io misi uno s. di raccapriccio (I. Nievo). ...
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consonantizzazione
consonantiżżazióne s. f. [der. di consonante]. – In linguistica, processo di trasformazione di un suono vocalico in suono semiconsonantico o consonantico; per es., la -ĭ- del lat. [...] filiŏlus (quadrisillabo) si consonantizza nel passaggio dal lat. classico al latino volgare filiòlus (trisillabo) in cui la seconda i è semiconsonante ...
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mellophone
‹mèlëfoun› s. ingl. [comp. di mellow «dolce, caldo» (detto del suono) e -phone «-fono»] (pl. mellophones ‹mèlëfoun∫›), usato in ital. al masch. – Strumento musicale a fiato della famiglia [...] degli ottoni, di forma circolare, simile al corno francese, di cui sostanzialmente riproduce il suono; il suo taglio usuale è nelle tonalità di mi bemolle e fa. È impiegato nelle bande e in orchestre di jazz. ...
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verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] volte incominciai a scriver versi: Ma la penna e la mano e l’intelletto Rimaser vinti (Petrarca); Sdegno il v. che suona e che non crea (Foscolo). Il plurale è spesso usato per indicare una composizione o un insieme di composizioni poetiche: i suoi ...
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r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato [...] o con vibrazioni miste a una articolazione fricativa (come la consonante ř del cèco, che somiglia a rˇ∫ ma è un suono unico). Pronunce della r diverse da quella italiana normale, soprattutto la r uvulare e alcune sue varianti, sono diffuse anche in ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva [...] età arcaica anche all’alfabeto greco; questo però, in età classica, per evitare confusione con il segno P corrispondente al suono ‹r›, preferì spezzare il tratto a semicerchio in due tratti rettilinei perpendicolari tra loro, dando luogo al segno π ...
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La sensazione uditiva e le vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque) che possono produrre tale sensazione. Per estensione, tutte le vibrazioni propagantisi in un mezzo, anche se non udibili per frequenza o...
suono (sono)
Domenico Consoli
Anche se il s. non ha, nel sistema espressivo della poesia dantesca, la posizione privilegiata della luce (v.) e del colore (v.), la sua funzione si rivela in definitiva non meno essenziale, specie per quanto...