u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] ital. uno (in lat. VNVS) sia quello semiconsonantico della u dell’ital. quale (in lat. QVALIS); quando, nel 2° sec. a. C., il suono della V tra vocali o in principio di parola davanti a vocale (come in CAVE e VOLO) passò da semiconsonante u̯ a vera e ...
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rumore
rumóre (ant. o letter. romóre) s. m. [lat. rumor -ōris]. – 1. a. Qualsiasi perturbazione sonora che, emergendo dal silenzio (o anche da altri suoni), dia luogo a una sensazione acustica: il mondo [...] i cui autori sono perciò perseguibili con le pene previste dal codice. b. Voce, o insieme di voci, in quanto percepite come un suono più o meno confuso o indistinto: non fate r., abbassate la voce: c’è il bambino che dorme; I fanciulli gridando Su la ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] : cioè la-si-do-re-mi-fa-sol-la, con intervalli di seconda maggiore tra le note, tranne che tra il secondo e terzo suono (si-do) e tra il quinto e il sesto (mi-fa), dove vi è un semitono. Questa scala, denominata scala minore naturale, mancando della ...
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omofonia
omofonìa s. f. [dal gr. ὁμοϕωνία «uguaglianza di suono», comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Il fatto di essere omofono, di avere cioè suono uguale: c’è o. tra «la morale» e «l’amorale». [...] In partic., in musicologia, stato di una musica che più voci o strumenti eseguono all’unisono o all’ottava; si riscontra in tutta la musica antica eseguita da più persone, sino al 9° sec. d. C., epoca ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] pronunciandosi, appunto, s sonora; con questo valore la x è tuttora usata nella trascrizione dei dialetti veneti per rendere il suono ∫ iniziale (es. xe 〈∫è〉 «è») o anche intervocalico, se derivato da una c latina (es. paxe, voxe, lat. pacem, vocem ...
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metallico
metàllico agg. [dal lat. metallĭcus, gr. μεταλλικός] (pl. m. -ci). – 1. Di metallo, del metallo; fatto di metallo o costituito di più metalli: materiali m. (detti anche prodotti metallurgici), [...] sfumatura fredda o la lucentezza smaltata: bianco, grigio, azzurro metallico. ◆ Avv. metallicaménte, con rumore metallico; con suono freddo e nitido: lo strumento vibrò metallicamente; anche, emanando riflessi caratteristici del metallo: la luce sul ...
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transonico
transònico agg. [dall’ingl. transonic, comp. di tran(s)- e lat. sonus «suono»] (pl. m. -ci). – In aerodinamica e nelle sue applicazioni, campo di velocità transonico, campo aerodinamico in [...] è subsonica; la parte supersonica è separata dalle altre da una superficie dove la velocità è esattamente quella del suono (superficie sonica) oppure è discontinua, passando repentinamente dal valore supersonico a quello subsonico (onda d’urto). ...
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atonalita
atonalità s. f. [der. di atonale]. – In musica, sistema armonistico privo di una sintassi tonale, in cui cioè i rapporti che vengono a determinarsi nella compagine armonica non dipendono da [...] relazioni con un suono fondamentale (tonica), ma soltanto da singole relazioni tra suono e suono. Per estens., anche ogni sistema compositivo che si discosta dai principî tonali classici. ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza [...] colui che fore Trasse le nove r. (Dante), cioè il nuovo modo di poetare; voi ch’ascoltate in rime sparse il suono Di quei sospiri ... (Petrarca); che mal pônno sfogar rade, operose Rime il dolor che deve albergar meco (Foscolo); con valore collettivo ...
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rimbombare
(raro ribombare) v. intr. e tr. [voce onomatopeica; v. bomba2] (io rimbómbo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere o essere) Di suoni cupi e fragorosi, echeggiare profondamente per un certo tempo: [...] : i cannoni rimbombavano; Udir li augei svernar, rimbombar l’onde (Poliziano); oppure il luogo in cui il suono si propaga o si ripercuote echeggiando: le vallate rimbombarono a lungo per l’esplosione della mina; l’aer cieco a quel romor rimbomba (T ...
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La sensazione uditiva e le vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque) che possono produrre tale sensazione. Per estensione, tutte le vibrazioni propagantisi in un mezzo, anche se non udibili per frequenza o...
suono (sono)
Domenico Consoli
Anche se il s. non ha, nel sistema espressivo della poesia dantesca, la posizione privilegiata della luce (v.) e del colore (v.), la sua funzione si rivela in definitiva non meno essenziale, specie per quanto...