implicare
v. tr. [dal lat. implicare, comp. di in-1 e plicare «piegare»] (io ìmplico, tu ìmplichi, ecc.; poet. io implìco, ecc.). – 1. letter. Inviluppare o avvolgere intrigando, imbrogliando: un gran [...] una lite, in un processo, in uno scandalo; come agg. (letter.), imbrogliato, intrigato: faccenda, questione implicata e sim. In linguistica, sillaba implicata, lo stesso che sillaba chiusa, cioè sillaba (interna di parola) terminante in consonante. ...
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libero
lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente [...] di un liquido, la superficie di separazione del liquido dall’aeriforme (o dal vuoto) sovrastante. g. In linguistica, sillaba l., lo stesso che sillaba aperta, cioè terminante in vocale; meno com., vocale l. o in posizione l., la vocale finale di una ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una [...] uo, svoltisi rispettivam. dal lat. ĕ, ŏ; secondo le regole della grammatica storica, il dittongo mobile sussiste solo se finale di sillaba tonica in voci popolari, mutandosi in e, o in ogni altro caso: quindi, per es., muovo (con uo), ma movevo (con ...
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baritono
barìtono agg. e s. m. [dal gr. βαρύτονος, comp. di βαρύς «grave» e τόνος «tono»]. – 1. agg. Nella terminologia grammaticale greca indica sia la sillaba atona, cioè con tono grave (in contrapp. [...] tonica, cioè con tono elevato), sia la parola la cui ultima sillaba è atona. 2. s. m. Nel linguaggio musicale: a. Voce maschile intermedia tra quella del tenore e quella del basso, estesa in media dal si bem.1 al sol3 o dal sol bem.1 al mi3; è ...
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monosillabo
monosìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo monosyllăbus, gr. μονοσύλλαβος, comp. di μονο- «mono-» e συλλαβή «sillaba»]. – 1. agg. Che è composto di una sola sillaba, monosillabico: preposizione, [...] interiezione monosillaba. 2. s. m. Parola (cioè unità lessicale) consistente di una sola sillaba: re, si, ecc.; quando questa parola è una particella grammaticale (articolo, preposizione, congiunzione), essa è di norma sprovvista di accento, e tende ...
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finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, [...] f.; la decisione f.; atto f., l’ultimo atto di un’opera teatrale; atto f. del congresso di Vienna, il documento conclusivo; sillaba, lettera f., di una parola; giudizio f., v. giudizio, n. 1 b. In teologia morale, impenitenza f., perseveranza f., che ...
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apostrofo
apòstrofo s. m. [dal lat. tardo apostrŏphus, gr. ἀπόστροϕος, propr. «vòlto indietro», der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana [...] forme toscane dai (e ridai), fai, stai, vai (di fronte alle forme dà, fa, sta, va); 2) quando il troncamento di un’intera sillaba lascia la parola con terminazione vocalica, come be’ per bene, di’ (e ridi’ o ridì’) per dici (e ridici), gua’ per guata ...
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sinafia
sinafìa s. f. [dal lat. synaphīa, gr. συνάϕεια, propriam. «congiunzione, unione», der. di συνάπτω «unire» (comp. di σύν «con, insieme» e ἅπτω «adattare»)]. – Nella metrica classica, stretta connessione [...] propriam., si ha sinafia quando in un verso, che comincia per consonante e risulta mancante di una sillaba, questa viene sostituita dall’ultima sillaba del verso sdrucciolo precedente, come in questi due novenarî del Pascoli (vv. 31-32 del Sogno di ...
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ritmo
s. m. [dal lat. rhythmus, gr. ῥυϑμός, affine a ῥέω «scorrere»]. – Il succedersi ordinato nel tempo di forme di movimento, e la frequenza con cui le varie fasi del movimento si succedono; tale successione [...] tronco (cioè si concluda in battere) o piano (in levare). 5. a. Nella metrica, l’alternarsi, in un verso, di sillabe toniche e sillabe atone secondo determinate leggi: scandire il r. di un verso, leggerlo in modo da mettere in risalto tale alternanza ...
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troncamento
troncaménto s. m. [der. di troncare]. – 1. L’azione del troncare, il fatto di venire troncato: t. di un ramo; il t. di una relazione. 2. a. In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta [...] ., il troncamento di uno in un, così in un altro come in un gatto), intendendosi invece per elisione una caduta di vocale (non di sillaba) finale che avvenga solo davanti ad altra vocale (per es., l’elisione dell’-a di una in un’altra, ma non in una ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato da una vocale o da un dittongo o anche...
sillaba
È in senso proprio in Cv IV II 12, dove D. afferma che ‛ rima '... s'intende pur per quella concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole.
Ha valore più esteso nel passo in cui D. esalta il comento alle canzoni del Convivio,...