numeroso
numeróso agg. [dal lat. numerosus, der. di numĕrus nei due sign. di «numero» e «ritmo, metro»]. – 1. a. Che consta di molti elementi, riferito per lo più a nomi collettivi: una famiglia, una [...] , in quanto è ricca di clausole metriche e obbedisce alle leggi del numero oratorio (v. numero, nel sign. 9). Raram. riferito a persona: uno scrittore, un poeta, un oratore numeroso. ◆ Avv. numerosaménte, non com., in gran numero: la folla si adunò ...
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vacanza bianca
loc. s.le f. Vacanza sulla neve. ◆ [tit.] Turismo, in aumento i romani che scelgono di passare le «vacanze bianche» in Trentino (Giornale, 9 dicembre 2001, p. 38, Roma Cronaca) • Niente [...] ? «La temperatura è talmente bassa», dicono i due ragazzi, testa esplorativa di una comitiva di quaranta giovani che fanno capo all’oratorio di Pompiano in vacanza bianca a «Villa Roma», l’ex comando tedesco attrezzata a colonia e che sta a metà del ...
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azione1
azióne1 s. f. [dal lat. actio -onis, der. di agĕre «agire», part. pass. actus]. – 1. a. L’agire, l’operare, in quanto espressione e manifestazione della volontà; s’identifica ora con atto (considerata [...] ai movimenti e alle battute di dialogo nelle singole scene del film. d. Con riferimento a un attore (o anche a un oratore), l’atteggiamento e il gesto nel recitare o nel parlare in pubblico (contrapp. a dizione). 5. Nel linguaggio giur., diritto di ...
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buca
s. f. [etimo incerto]. – 1. Cavità del terreno, di forma irregolare, piuttosto fonda che estesa: cadere in una b.; inciampare in una b.; grosse b. fatte dalle bombe; una stradaccia tutta buche; [...] a parte). Con qualificazioni varie, è nome che si dà talvolta a locali sotterranei, spec. trattorie e, a Firenze, all’oratorio di alcune confraternite posto in locale interrato. 2. Con sign. determinati: b. cieca, fossa che i contadini ricoprono di ...
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arringa
(ant. aringa) s. f. [der. di arringare]. – Discorso pronunciato davanti a una folla, a un’assemblea o in tribunale, con notevole impegno oratorio, volto soprattutto alla persuasione e alla mozione [...] degli affetti: fare, tenere, pronunciare un’arringa. In partic., la difesa orale, pronunciata nel dibattimento durante il processo penale ...
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togato
agg. [dal lat. togatus, der. di toga «toga»]. – Vestito della toga (romana o moderna): personaggi t.; gente t., gli antichi Romani, e più comunem. i magistrati e avvocati; giudici t., funzionarî [...] i magistrati: uno dietro l’altro i grandi t. entrarono a passo di cadenza (Palazzeschi); in senso fig., stile t., oratorio e ampolloso. Con riferimento all’antichità romana, Gallia t., la Gallia Cisalpina, nella quale i cittadini indossavano la toga ...
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ouverture
‹uvertü′ür› s. f., fr. [lat. *opertura per il lat. class. apertura «apertura», der. di operire («chiudere, coprire»), che nel lat. pop. ha sostituito aperire «aprire» assumendone il sign. (cfr. [...] il fr. ouvrir)]. – Composizione musicale strumentale posta all’inizio di un’opera lirica, un oratorio, una cantata, un balletto, oppure di una tragedia, una commedia e simili componimenti drammatici: l’o. delle «Nozze di Figaro» di Mozart; l’o. di ...
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asianismo
aṡianismo (o aṡianéṡimo) s. m. [der. di asiano]. – In Grecia e in Roma, indirizzo dello stile oratorio ellenistico, caratterizzato (in contrapp. alla semplicità e all’eleganza dell’atticismo) [...] da frasi spezzettate, ricerca del nuovo e del raro, ampollosità della forma, ecc., così detto perché asiatici erano i principali oratori di questo tipo di eloquenza (Menecle e il fratello Ierocle di Alabanda, Eschilo di Cnido, Eschine di Mileto). ...
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zavia
żàvia (o żàuia; anche żàviet o żàuiet) s. f. [adattam. dell’arabo zāwiya 〈∫àauiia〉, in origine «angolo», quindi «cella di eremita» e «piccolo oratorio»; pl. zawāyā]. – Complesso e centro per l’esercizio [...] del culto e l’insegnamento religioso musulmano, costituito di norma da una moschea, dalla tomba di un santo, e da altri edifici o ambienti destinati ad alloggio e alla didattica, talvolta anche al commercio, ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano [...] di non distinguere i nomi in -io da quelli in -o o in altra vocale semplice: oratóri plur. di oratóre e oratòri plur. di oratorio (che hanno diversa pronuncia); per ovviare a questo inconveniente, sono state introdotte grafie come assassinï ...
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Religione
Secondo il Codex iuris canonici, luogo destinato, su licenza dell’Ordinario, al culto divino in favore di una comunità o di un gruppo di fedeli e al quale possono accedere anche altri fedeli con il consenso del superiore competente;...
ORATORIO
Luigi Ronga
. Musica. - Le moderne ricerche storiche hanno messo in luce che l'oratorio musicale non fu, come prima si credeva comunemente, "una continuazione e degenerazione diretta della sacra rappresentazione, ma risultò da un...