trebisonda
trebiṡónda s. f. – Soltanto nella locuz. perdere la t., perdere la bussola, l’orientamento, cioè restare disorientato, frastornato, o anche perdere le staffe, cioè il controllo di sé: aveva [...] perso del tutto la t.: pareva impazzire (C. E. Gadda). È parola di formazione pop., forse marin., con passaggio semantico non chiaro (forse per raccostamento a tramontana) del nome della città di Trebisonda, sul Mar Nero (anticam. chiamata Trapezunte ...
Leggi Tutto
perorazione
perorazióne s. f. [dal lat. peroratio -onis, der. di perorare «perorare»], letter. – 1. Il perorare, il discorso di chi perora: una p. calda, appassionata; la sua p. non convinse nessuno. [...] la parte finale dell’orazione, in cui si riassumeva quanto s’era detto prima e con cui si cercava di commuovere l’uditorio («mozione degli affetti»): pareva ora, ad ascoltarlo, un patrono di parte che s’inabissi nei toni cupi della p. (C. E. Gadda). ...
Leggi Tutto
posterula
postèrula s. f. – Latinismo dotto, usato talora da scrittori o in contesti arcaizzanti per postierla (v.): sopra la p. di Castel di Leva (C. E. Gadda). ...
Leggi Tutto
postico
postìco agg. e s. m. [dal lat. postīcus agg., postīcum s. neutro, der. di post «dopo, dietro»] (pl. m. -chi). – Nel linguaggio degli archeologi, ma anche nell’uso letter., detto di ciò che si [...] parte p. della vasca (Carducci). Come s. m., la parte posteriore di un edificio e, in partic., il vestibolo posteriore del tempio. Per estens. scherz., riferito alle natiche: la giubba ... liberò ad evidenza le rotondità p. di lui (C. E. Gadda). ...
Leggi Tutto
nobilitare
v. tr. [dal lat. nobilitare, der. di nobĭlis «nobile»] (io nobìlito, ecc.). – 1. a. Rendere nobile, elevare al rango di nobile, conferendo o trasmettendo un titolo di nobiltà: Napoleone nobilitò [...] : il borghese gentiluomo ... aspetta soltanto il giorno in cui sarà ricevuto a Corte, e potrà nobilitarsi (C. E. Gadda). Più com., elevarsi spiritualmente, acquistare prestigio, innalzarsi nella stima e nel rispetto altrui: l’uomo si nobilita nella ...
Leggi Tutto
affumare
v. tr. [der. di fumo], ant. o letter. – Affumicare. ◆ Part. pass. affumato, anche come agg.: officine meccaniche ... dai camini e dai muri affumati (C. E. Gadda). ...
Leggi Tutto
testone
testóne s. m. [accr. di testa1]. – 1. a. Testa grande, grossa: fatti da parte!, col tuo t. non mi lasci vedere niente; ha un t. spropositato; Nell’ora che soleva discolorare le bianche anticaglie, [...] su per lo scalone-gipsoteca, il t. galeato di Quirino, di gesso ... e i tappeti e le calìe dell’entratura, su (C. E. Gadda). b. fig. Uomo dalla testa grossa; più spesso, uomo di testa dura e ostinato, o d’intelligenza tarda: che t.!; sei un gran t.! ...
Leggi Tutto
polifemico
polifèmico agg. (pl. m. -ci), letter. – Proprio, caratteristico del ciclope Polifèmo, che nel 9° libro dell’Odissea è un rozzo e bestiale pastore con un occhio solo; per estens., ciclopico, [...] enorme, di dimensioni spropositate: un certo cuoco ... attutisce la fiamma sotto un recipiente polifemico (C. E. Gadda). ...
Leggi Tutto
povero
pòvero agg. [lat. pop. pauper -a -um per il lat. class. pauper -ĕris, comp. di paucus «poco» e parĕre «procacciare, produrre»: propr. «che produce poco» (detto prob., in origine, della terra)]. [...] diceva la p. nonna ...; la p. Balducci rendeva erede il marito d’una minor parte della sua sostanza (C. E. Gadda). 4. Locuzioni avv. alla povera, alla maniera dei poveri, secondo le abitudini o le possibilità della gente povera: un trattamento, una ...
Leggi Tutto
prassiteleo
prassitelèo agg., letter. – Di Prassìtele (lo stesso che prassitèlico): non esiste ricamo che non sia ricamato su qualche canovaccio, e non esiste statua prassitelea se non nel marmo (C. [...] E. Gadda). ...
Leggi Tutto
Scrittore italiano (Milano 1893 - Roma 1973). Tra i massimi innovatori della narrativa novecentesca, sperimentò uno stile linguistico che fonde in sé lingua nazionale, forme dialettali e usi gergali. Se nella Cognizione del dolore (pubbl. su...
Uomo politico italiano (Milano 1822 - Rogeno, Como, 1901). Combattente delle Cinque Giornate di Milano. Staccatosi da Mazzini per aderire alla politica cavouriana, fu deputato della Destra dal 1860 al 1865, prefetto (nel 1867 a Perugia, vi favorì...