volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] al posto del più educato e remissivo vorrei, di cui al n. 2 b) frequente nei bambini, cui si usa rispondere con la frase prov. (che ha alcune varianti) l’erba voglio non cresce neanche nei giardini del re. c. Seguìto da un verbo all’infinito, esprime ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] 23, 34, 43, 46; Giovanni 19, 26-30; Marco 15, 34). In altri casi, al sing., può indicare sia una singola espressione o frase, sia un breve discorso: non ha mai per lui una p. dolce; portare una p. di conforto, di speranza; mettere una buona p. per ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] in genere fare): Colui che tutto può, Dio; ho fatto tutto ciò che potevo, che era in mia facoltà di fare; in frasi che indicano scarsezza di mezzi finanziarî, fisici, intellettuali, ecc., ma non di buona volontà: poverino, fa quel che può; si fa quel ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] mostra o che in altro modo si fa capire: è più alto, è più basso, è più largo di tanto. Sempre con valore generico in frasi di tipo esemplificativo: t. mi dai e t. ti devo rendere; spec. comune l’espressione se t. mi dà t., soprattutto in senso fig ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] che meno; non mi sono mai abbassato davanti a lui, e ora m. che mai. Valore più o meno chiaramente negativo ha, per es., nelle frasi quando m. ci si pensa, quando m. te l’aspetti, quando uno m. lo vorrebbe, e sim., che equivalgono a «quando non ci si ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] ragione, non la vuole intendere. f. Tra udire e ascoltare in altri casi; così, per es., nel sign. di sapere, conoscere, in frasi come vorrei s. il tuo parere; sarebbe bene s. che cosa ne pensa lui; o nel sign. di interpellare, consultare: voglio s ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] di quanto si ha intenzione di dire (la sa lunga, lui!; è uno che la sa lunga); la sai lunga ma non la sai raccontare (frase prov.), sei furbo, ma non abbastanza per darla a bere a me; chi sa il gioco non l’insegni (prov.), chi conosce il segreto, gli ...
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che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore [...] sono riuscito a concludere gran che; gli sembra di aver fatto gran che!); bel che, cosa bella, qualcosa di bello, per lo più in frasi esclamative e di tono ironico, ma oggi poco com. (hai fatto un bel che!; è un bel che vincere con le carte che avevi ...
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insegnare
v. tr. [lat. *insĭgnare, propr. «imprimere segni (nella mente)», der. di signum «segno», col pref. in-1] (io inségno, ... noi insegniamo, voi insegnate, e nel cong. insegniamo, insegniate). [...] a smettere di ...); lei m’insegna, come tu m’insegni, e sim., espressioni di cortesia (talvolta ironica) usate come inciso in frasi con cui si affermano cose troppo ovvie o che si presume o si finge che il nostro interlocutore sappia anche meglio di ...
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essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] a Giove diè Dardano figlio Onde fur Troia e Assaraco e i cinquanta Talami e il regno della Giulia gente (Foscolo). In frasi comuni: di dove siete? (cioè: «dove siete nati?», o, «dove avete la residenza abituale?»); è di Milano, di Napoli; è di buona ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...