-ema
-èma. – Elemento suffissale (estratto da fonema, ma già presente nel gr. ϕώνημα) di alcuni termini specifici della linguistica moderna, nei quali indica in genere la minima unità significativa o [...] distintiva sotto l’aspetto fonetico, morfologico, lessicale, semantico, ecc. (morfema, lessema, semantema, glossema, ecc.) ...
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instabile
instàbile (raro o ant. istàbile) agg. [dal lat. instabĭlis, comp. di in-2 e stabĭlis «stabile»]. – 1. a. In genere, non stabile, che non permane durevolmente nel medesimo stato ma è soggetto [...] che nella storia di una data lingua risulti difficile e quindi sia presto alterata. c. In fonologia sincronica, di fonema che, alternando con zero, come la e muta francese 〈ë〉, nella realizzazione fonica può cadere. ◆ Avv. instabilménte, in modo ...
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asillabico
asillàbico agg. [comp. di a- priv. e sillabico] (pl. m. -ci). – Non sillabico: in fonologia, di fonema che non sia centro di sillaba; in metrica, di verso il cui ritmo non sia legato alla [...] successione di un numero fisso di sillabe ...
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allitterare
v. intr. [tratto da allitterazione] (io allìttero, ecc.). – Formare allitterazione, avere il medesimo fonema iniziale. ◆ Part. pres. allitterante, anche come agg.: fonemi allitteranti, parole [...] allitteranti. ◆ Part. pass. allitterato, anche come agg.: versi allitterati, strofa allitterata ...
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allofono
allòfono s. m. [comp. di allo- e -fono]. – In linguistica, variante di realizzazione di un fonema determinata dalla natura dei fonemi antecedenti e seguenti; è più comunem. detta variante fonematica [...] definire allofoni quei lessemi che, pur conservando la loro individualità lessicale e funzionale, differiscono per singoli fonemi, in dipendenza da diversificazioni diacroniche, da preferenze regionali, da scelte stilistiche: così duecento, ducento e ...
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contesto2
contèsto2 s. m. [dal lat. contextus -us «connessione, nesso», der. di contexĕre «contessere»]. – 1. letter. Intreccio, tessitura di fili o d’altro: in prezioso aureo contesto, Di color variato [...] dei portali successivamente aggiunte. b. In linguistica, c. fonematico, il susseguirsi dei fonemi in una frase; variante di contesto, variante di realizzazione di un fonema, sinon. di variante combinatoria. 4. fig. Complesso di circostanze o di fatti ...
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contestuale
contestüale agg. [der. di contesto2]. – 1. Del contesto, che si riferisce al contesto di un discorso, di una frase: il significato di una parola può variare a seconda della sua posizione [...] (o situazione) contestuale. In linguistica, condizionamento c., il condizionamento di un fonema dovuto alla sua posizione nel contesto. 2. Nel linguaggio giur., di fatto verificatosi nell’immediatezza di un altro fatto: atto c.; evento contestuale. ◆ ...
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continuo1
contìnuo1 (ant. contìnovo) agg. [dal lat. continuus, der. di continere «tenere insieme, congiungere»]. – 1. a. Non interrotto nel tempo; che avviene o si succede senza mai cessare: movimento [...] vi è occlusione che arresti la corrente espiratoria, la quale, dunque, fluisce ininterrotta durante tutta l’articolazione del fonema (sono tali tutte le articolazioni non occlusive, quindi le fricative, le vocali, ecc.); in elettricità, corrente c ...
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dissimilazione
dissimilazióne s. f. [der. di dissimilare2]. – 1. In linguistica, fenomeno di differenziazione tra suoni uguali o simili che si trovino vicini, ma non contigui, nella stessa parola, più [...] per l’assimilazione (che è il fenomeno opposto), si distingue una d. progressiva e una d. regressiva, a seconda che il fonema dissimilato segua (come in armadio) oppure preceda l’altro che resta inalterato (come in veleno); si distingue inoltre una d ...
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assimilare
v. tr. [dal lat. assimilare o assimulare «rendere simile», der. di simĭlis «simile»] (io assìmilo, ecc.). – 1. a. Rendere simile o considerare come simile: sono due fatti diversi che non si [...] fatto ... simile alle bestie (Cavalca). b. In fonologia, adattare o rendere identico un fonema ad altro vicino; più spesso nella forma rifl. assimilarsi: fonemi, consonanti che si assimilano, che si sono assimilati (per il fenomeno, v. assimilazione ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota un segmento fonico-acustico non suscettibile...
In linguistica, fonema intermedio tra due o più fonemi, risultante dalla neutralizzazione di un’opposizione fonologica (per es., e in sillaba atona, in quanto frutto della neutralizzazione di é ed è).