proiettile
proièttile s. m. [der. del lat. proiectus, part. pass. di proicĕre: v. proietto]. – Genericam., ogni corpo che possa essere o sia lanciato: p. vulcanici, lo stesso che proietti vulcanici (v. [...] (veloce) come un p.; correva così forte che sotto i suoi tacchi ciottoli schizzavano all’intorno come proiettili (Fenoglio). Il termine è usato talora come sinon. di cartuccia, per indicare, soprattutto nelle armi portatili o automatiche da ...
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sgambare2
sgambare2 v. intr. [der. di gamba, col pref. s- (nel sign. 5)] (aus. avere). – Correre, camminare molto e in fretta: lo incontrai che sgambava verso la collina; quel povero ragazzo sgamba tutto [...] il giorno a portare pacchi; i partigiani ... sgambavano già nel fango verso la collina senza aspettarsi l’un l’altro (Fenoglio); i cacciatori avevano molto da s., per arrivare ai posti dei camosci (I. Calvino). Anche con la particella pron., ...
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ondare
v. intr. [dal lat. undare, der. di unda «onda»], letter. non com. – Ondeggiare: Attraverso il muro e la tenebra e la pioggia poteva vederla [la collina], altissima, che immobilmente ondava sulla [...] casa coi suoi mastodontici mammelloni (Fenoglio). ◆ Più frequente, nel linguaggio poet., il part. pres. ondante, usato come agg. (v. la voce prec.). ...
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obliquare
(ant. obbliquare) v. tr. e intr. [dal lat. obliquare «piegare, curvare obliquamente»] (io oblìquo, ecc.), non com. – 1. tr. Rendere obliquo, volgere in direzione obliqua: di colpo la mitragliera [...] obliquò paurosamente il tiro (Fenoglio). 2. intr. (aus. avere) Procedere mutando direzione in senso obliquo rispetto alla direzione precedente: o. a sinistra; con la coda dell’occhio vidi che avevano obliquato verso il fiume, e galoppavano serrati in ...
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pagliettare
v. tr. [adattam. del fr. pailleter, der. di paillette (v.)] (io pagliétto, ecc.), non com. – Ornare, cospargere di pagliuzze, di lustrini. ◆ Più usato il part. pass. pagliettato, ornato di [...] lustrini; per estens., che manda riflessi mobili, iridescenti: occhi ... di un caldo nocciola, pagliettati d’oro (Fenoglio). ...
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fulminio
fulminìo s. m. [der. di fulminare]. – Un continuato e frequente lampeggiare di fulmini: lassù i lampi s’erano infittiti, in quel f. noi arrancavamo per un lucido sentiero scivoloso (Fenoglio). [...] Anche fig., di luce che brilli a rapidi intervalli ...
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lizza2
lizza2 s. f. [dal fr. ant. lice, che è da una voce germ. līstja, der. dell’ant. ted. *līsta (v. lista)]. – Nome dato anticamente agli steccati o palizzate di cui si circondavano le piazzeforti [...] : Nel mezzo della l. entrambi accinti Presentârsi (V. Monti); giocando ... a pallone nella l. tra la chiesa e il forno (Fenoglio). Per metonimia, il combattimento stesso, la gara: entrare in l., scendere nella l., e sim., frasi rimaste nell’uso solo ...
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pioggerellare
v. intr. [der. di pioggerella] (pioggerèlla, ecc.; rari i tempi comp., con l’aus. avere), non com. – Piovere con una pioggia fine e minuta: fuori prese a p. (Fenoglio). ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] causativo, far uscire, portare fuori: il bambino non deve avercela con me perché l’ho uscito con quest’acqua (Fenoglio); far venire fuori, tirar fuori: un avvocato ... aveva uscito di tasca un giornale (Calvino). ◆ Part. pres. uscènte, usato con ...
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scambiettare
v. intr. [der. di scambietto] (io scambiétto, ecc.; aus. avere), letter. – Fare scambietti, cioè piccoli salti ballando: scambiettava come un danzatore pirrico (Fenoglio); anche con uso [...] trans.: Quand’ella compie il ballo, ella s’inchina; Poi torna indietro, e due salti scambietta (Lorenzo il Magnifico) ...
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Scrittore italiano (Alba 1922 - Torino 1963). Prese parte, in Piemonte, alla lotta partigiana. Tale drammatica esperienza e il successivo smarrimento psicologico e sentimentale del reduce costituirono l'orizzonte obbligato entro cui doveva prendere...
FENOGLIO, Pietro
Guido Montanari
Nacque a Torino il 3 maggio 1865 da Giovanni e da Giacinta Guillot, entrambi della media borghesia sabauda; il padre, laureato in giurisprudenza, si occupava di amministrazione di case, la madre era figlia...