dedurre
v. tr. [dal lat. deducĕre, comp. di de- e ducĕre «trarre», rifatto secondo i verbi in -durre (condurre, ecc.)] (coniug. come condurre). – 1. ant. Condurre da luogo a luogo, e più propr. dall’alto [...] dalla madrepatria in altra sede, fondare una colonia. 2. Trarre, derivare: esempî dedotti dalla storia; insegnamenti dedotti dall’esperienza; D. dalle buccine profonde La melodia (D’Annunzio). 3. Ricavare da una verità generale una particolare (v ...
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deduttivo
agg. [dal lat. tardo deductivus, der. di deducĕre «dedurre»]. – Che riguarda la deduzione (come procedimento logico): metodo d., quello che procede per deduzione, usando cioè soltanto il ragionamento [...] senza far ricorso all’esperienza nel corso del suo sviluppo (in partic., metodo categorico-d., se parte da proposizioni assunte come vere, metodo ipotetico-d., se parte da proposizioni semplicemente supposte); ragionamento, giudizio d.; scienze d., ...
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antitempo
agg. inv. Che combatte i segni dell’invecchiamento fisico. ◆ Già, ma non è facile districarsi [...] quando l’offerta di cure dimagranti, snellenti, anticellulite, antietà, antirughe, antitempo, [...] è così forte e massificata. (Maria Novella De Luca, Repubblica, 23 marzo 1999, p. 28, Cronaca) • Dall’esperienza erboristica dei monasteri i prodotti «Hortus Fratris», tra cui l’elisir antitempo alla Rosa di Gerico, considerata la «pianta della ...
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raccontabile
raccontàbile agg. [der. di raccontare]. – Che può essere raccontato (in quanto sia meritevole di essere conosciuto da altri, o in quanto non abbia nulla di troppo indecente): una vicenda, [...] un’avventura r.; la sua fu un’esperienza non r.; non è una storiella r. in presenza di bambini. ...
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noema
noèma s. m. [dal gr. νόημα, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»] (pl. -i). – 1. a. Nella gnoseologia aristotelica, l’oggetto della noesi, cioè la nozione o concetto che è oggetto dell’intuizione [...] astrattivo, prima di divenire termine di rapporti logici. b. Nella fenomenologia husserliana, l’elemento oggettivo (contenuto noematico) dell’esperienza, ossia ciascuno dei varî modi in cui l’oggetto (che può essere di volta in volta il percepito, il ...
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noesi
noèṡi s. f. [dal gr. νόησις, der. di νοέω «capire, conoscere, pensare»]. – 1. Nella gnoseologia aristotelica, atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva, che, in quanto sapere intuitivo [...] (diànoia), di cui però costituisce il presupposto e il fondamento. 2. Nella fenomenologia husserliana, l’elemento soggettivo dell’esperienza, vale a dire l’atto con cui si coglie l’oggetto (percepire, immaginare, ricordare, giudicare, ecc.). ...
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noetico1
noètico1 agg. [dal gr. νοητικός] (pl. m. -ci). – Relativo alla noesi, nel sign. aristotelico e husserliano: conoscenza n., conoscenza primaria e intuitiva dei noemi (anche semplicem. noetica [...] s. f.); analisi n., descrizione fenomenologica degli aspetti soggettivi dell’esperienza. ...
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analitica
analìtica s. f. [dall’agg. analitico, attrav. il titolo di due opere di logica di Aristotele, ᾿Αναλυτικὰ πρότερα «Analitici primi» e ᾿Αναλυτικὰ ὕστερα «Analitici secondi»]. – Nella filosofia [...] . Nella filosofia kantiana, a. trascendentale, parte della logica trascendentale che studia la funzione dell’intelletto, in quanto organo dei concetti e dei giudizî, per determinare le condizioni trascendentali di ogni conoscenza ed esperienza. ...
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arancioneroverde
s. m. e agg. Giocatore tesserato nella squadra di calcio del Venezia, che indossa una casacca di colore arancione, nero e verde; relativo alla squadra di calcio del Venezia. ◆ La società [...] di sollevare dall’incarico il tecnico fiorentino [Luciano Spalletti] già esonerato nel mese di novembre e subito richiamato dopo l’esperienza lampo di Giuseppe Materazzi alla guida della squadra. (Adige, 8 febbraio 2000, p. 46, Sport) • Lo stato di ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] l’ausilio di alcuno strumento ottico che avvicini o ingrandisca gli oggetti. 5. fig. a. Capacità, acquistata in genere con l’esperienza, di distinguere, di capire, d’intuire, di giudicare con la vista: al suo o. esperto nulla sfugge; io ormai ho l ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...