aprioristico
apriorìstico agg. [der. della locuz. a priori] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., di ciò che è a priori, cioè razionale, trascendentale, slegato dall’esperienza: metodo a.; ricerca a.; [...] estens., affermazione a., giudizio a., dettati da convinzioni preconcette. ◆ Avv. aprioristicaménte, in modo aprioristico, con apriorismo: affermare, giudicare aprioristicamente ...
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ripetibilita
ripetibilità s. f. [der. di ripetibile]. – Il fatto, la condizione o la caratteristica, di essere ripetibile: r. di un danno, di un’esperienza scientifica, di una cura. ...
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ripetizione
ripetizióne s. f. [dal lat. repetitio -onis]. – 1. Nel linguaggio giur., l’azione di richiedere in giudizio una cosa cui si ritiene di aver diritto: r. del danno; r. di una prestazione (non [...] , cioè di ridire o rifare la stessa cosa, o il fatto di ripetersi, cioè di rideterminarsi di avvenimenti, fenomeni, manifestazioni: r. di un’esperienza, di un tentativo, di un esame, di una gara; r. di un tiro, di un salto; r. di un percorso; utile r ...
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ineffabilita
ineffabilità s. f. [dal lat. tardo ineffabilĭtas -atis]. – L’essere ineffabile (in senso proprio o fig.): i. di un sentimento; l’i. di una esperienza mistica. ...
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raccomandare
v. tr. [comp. di r- e accomandare]. – 1. a. Affidare ad altri persona o cosa che sta molto a cuore, pregando o esortando caldamente di soccorrerla o proteggerla o custodirla, o di averne [...] . Con senso più generico, consigliare ad altri una persona, un locale, un negozio, un prodotto, garantendone, per propria esperienza, le buone qualità: è un ottimo meccanico, e te lo raccomando; ti raccomando questa trattoria: vi si mangia benissimo ...
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suonicchiare
(o sonicchiare) v. tr. [der. di suonare] (io suonìcchio, ecc.). – Suonare senza molto impegno, o con poca capacità ed esperienza: spesso, la sera, mi diverto a s. qualche canzone sulla chitarra; [...] è un buon sassofonista, e suonicchia anche la cornetta; assol.: suonicchio per passare il tempo. Meno com., e con sign. peggiorativo, suonacchiare ...
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pseudoconcetto
pseudoconcètto s. m. [comp. di pseudo- e concetto2]. – Nella terminologia crociana, concetto generale non fornito del carattere dell’universalità (p. empirici: per es., casa, gatto) o [...] di quello della concretezza (p. astratti: per es., punto, retta), caratteri che sono invece proprî delle categorie spirituali, costitutive dell’esperienza storica, alle quali, secondo B. Croce, va riservato il nome di concetti («concetti puri»). ...
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inenarrabile
inenarràbile agg. [dal lat. inenarrabĭlis, comp. di in-2 e enarrabĭlis «che può essere narrato, descritto», der. di enarrare «narrare minutamente»]. – Che non può essere narrato, perché [...] , con il sign. di indicibile, indescrivibile: strazio, dolore i.; l’i. gaudio celeste; O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili (Leopardi). ◆ Avv. inenarrabilménte, in modo inenarrabile: un’esperienza inenarrabilmente felice. ...
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postulato1
postulato1 s. m. [dal lat. postulatum «ciò che è richiesto; richiesta», der. di postulare «postulare»]. – Proposizione che, senza essere evidente né dimostrata, si assume – o si richiede all’interlocutore [...] delle condizioni trascendentali del conoscere scientifico, p. del pensiero empirico, i principî che rendono intelligibile l’esperienza (ossia possibilità, realtà, necessità); nella Critica della ragion pratica sono detti postulati quelle proposizioni ...
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occhiale
agg. e s. m. [der. di occhio]. – 1. agg. Attinente all’occhio; solo nelle locuzioni ant. vetro o. (da cui, per ellissi, l’uso sostantivato del sign. 2 e del plur. occhiali, trattato in questo [...] cannocchiale), e nell’espressione pop. tosc. denti o., i denti canini superiori, ritenuti connessi con gli occhi per l’esperienza empirica che il dolore causato da affezioni dei canini si irradia verso l’occhio corrispondente. 2. s. m. Termine con ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...