presentificarsi
v. intr. pron. Rendersi presente; mostrarsi, manifestarsi. ◆ Nel saggio di Cristina Grazioli si parla di assenza/presenza come dispositivi della drammaturgia della luce in riferimento [...] che ci permettono di capire come funziona la drammaturgia della luce che “consente all’assenza di presentificarsi come esperienza dell’oltre”. (Valentina Valentini, Alfabeta2.it, 22 marzo 2014) • È il presentificarsi delle memoria, delle cronache ...
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metempirico
metempìrico (o metaempìrico) agg. [comp. di meta- e empirico] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., detto di ciò che è al di là dell’empiria, la cui conoscenza non può essere raggiunta attraverso [...] l’esperienza sensibile. ...
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minimizzatore
s. m. e agg. Chi o che minimizza la portata, la gravità di un fatto. ◆ Su una materia [le conseguenze derivanti dall’uso dei telefoni cellulari] in cui vi è grande incertezza, il pubblico [...] , pensa che la lotta alla mafia non debba affievolirsi. (Stampa, 28 agosto 2001, p. 5, Interno) • Purtroppo, l’esperienza ci dimostra che quando affiora l’antisemitismo, il disprezzo minimizzatore non basta. (Luigi La Spina, Stampa, 10 marzo 2003, p ...
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montagnaterapia
s. f. Terapia basata sul rapporto che si stabilisce tra l’essere umano e la montagna, al fine di ricostituire l’equilibrio psicofisico. ◆ Questo approccio integrato all’ambiente alpino [...] coniato nel 1999 dopo che a Pinzolo un gruppo di giornalisti e il Club accademico del CAI avevano messo a confronto varie esperienze. (Adige, 18 luglio 2005, p. 17, Cronaca di Riva e Arco) • Da vari anni alcune Asl del Lazio hanno iniziato l ...
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a posteriori
‹a posteri̯òri› locuz. lat. mediev. («da ciò che è posteriore»). – Termine della filosofia medievale (ripreso poi da Kant), usato, con valore avv. o aggettivale, per indicare ogni conoscenza [...] che dipende o proviene dall’esperienza; si oppone al termine a priori. In senso estens., giudicare, affermare a posteriori (e analogam. giudizio, affermazione a posteriori), dopo avere già preso conoscenza dello stato di una cosa o degli effetti che ...
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dimensione
dimensióne s. f. [dal lat. dimensio -onis «misura», der. di dimetiri «misurare», part. pass. dimensus]. – 1. a. Ciascuna delle misure che determinano l’estensione di un corpo (lunghezza, larghezza, [...] dello spazio ordinario; nel linguaggio letter., è detta talora quarta d. la sfera della parapsicologia, in quanto estranea all’esperienza ordinaria. 2. Per estens., grandezza, espansione, sviluppo e sim.; per lo più al plur.: le d. di un’industria ...
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miseria
miṡèria s. f. [dal lat. miseria, der. di miser «misero»]. – 1. a. Stato di estrema povertà, mancanza di ciò che è fondamentalmente necessario per vivere, cui conseguono avvilimento spirituale, [...] liberare, salvare dalla m.; uscire dalla m. o di m.; non conoscere (la) m., di chi non ne ha mai fatto esperienza, e ignora perciò le sofferenze e le privazioni dei poveri. Fam., piangere m., lamentarsi con ostentazione della propria povertà, spesso ...
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scena
scèna s. f. [dal lat. scaena, gr. σκηνή «tenda, fondale del palcoscenico»]. – 1. a. Parte del teatro dove gli attori recitano; è costituita generalm. da una piattaforma sopraelevata rispetto al [...] umana: allor che s’apre Al guardo giovanil questa infelice Scena del mondo (Leopardi). 5. In psicanalisi, sc. primaria, l’esperienza traumatica del bambino che abbia assistito ai rapporti sessuali dei genitori o di altri adulti (o se lo sia comunque ...
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cimento
ciménto s. m. [lat. caementum: v. cemento]. – 1. ant. a. Mistura usata un tempo dagli orafi per purificare o saggiare i metalli preziosi. b. L’operazione stessa del purificare e saggiare: al [...] c. si conosce il vero oro (Leonardo); quindi in genere esperienza, saggio, analisi. Venne di qui il nome all’Accademia del Cimento, fondata a Firenze nel 1657 da Leopoldo de’ Medici per lo studio delle scienze fisiche. 2. fig. Prova pericolosa, ...
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introdotto
introdótto agg. e s. m. [part. pass. di introdurre]. – 1. agg. Oltre ai varî sign. proprî del verbo (con i quali conserva per lo più il valore di participio), ha, come vero e proprio agg., [...] si vende largamente; persona i. in un’arte, in una scienza, in una disciplina, ecc., che ne ha sufficienti cognizioni ed esperienza. 2. s. m., ant. L’atto d’introdurre, soprattutto nella locuz. per i. di qualcuno, per mediazione, su presentazione: i ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...