ricevere
ricévere v. tr. [lat. recĭpĕre, comp. di re- e capĕre «prendere»]. – 1. Prendere ciò che viene dato (oppure consegnato, mandato, recapitato, somministrato, trasmesso) o che si porge da sé; è [...] parecchie locuz. che sono traducibili in un verbo passivo: r. lodi, essere lodato; ha ricevuto un’ottima educazione, è stato ottimamente educato; di cose spiacevoli: r. un torto, un’ingiustizia, un insulto, un affronto, subirli; r. un castigo, una ...
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emendativo
agg. [der. di emendare]. – Che tende a emendare: giustizia e.; educazione e., in pedagogia, quella che si propone di correggere difetti fisici o deficienze psichiche naturali o acquisite, [...] soprattutto nell’età infantile e giovanile ...
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incardinare
v. tr. [der. di cardine; nel sign. 2, dal lat. tardo incardinare, der. di cardo -dĭnis «cardine»] (io incàrdino, ecc.). – 1. Raro nel sign. proprio di porre sui cardini. Più com. in senso [...] chiamando le parti, nominando i difensori, ecc.; anche come intr. pron., incardinarsi, imperniarsi, poggiare solidamente: un’educazione che s’incardina su rigidi principî morali; la convivenza sociale s’incardina (o è incardinata) sul rispetto delle ...
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integrale
agg. e s. m. [dal lat. tardo integralis, der. di intĕger «integro, intero»]. – 1. agg., non com. Di elemento che fa parte di un tutto, che concorre alla costituzione di un intero (sinon. quindi [...] né da nascondere (Aldo Busi); fam. scherz., fesso i., scemo i., completo, senza limitazioni; bonifica i. (v. bonifica); educazione i., rivolta a sviluppare armonicamente tutte le facoltà umane; critica i., che considera tutti gli aspetti del testo o ...
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rozzezza
rożżézza s. f. [der. di rozzo]. – 1. La qualità di ciò che è rozzo, di fattura grossolana, senz’arte: r. di un lavoro; statua scolpita con r.; espressione piena di efficace rozzezza. 2. fig. [...] Di persona, semplicità, inesperienza; più spesso, rustichezza, cattiva educazione, zoticità: r. di modi; la r. di quell’uomo è insopportabile; e assol.: questa non è sincerità, ma rozzezza. ...
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rozzo
różżo agg. [lat. *rŭdius, compar. neutro di rudis «rozzo»; v. rude]. – 1. a. raro. Ruvido, scabro: una lastra di pietra rozza. b. Di lavoro manuale o industriale, non compiutamente rifinito, appena [...] (T. Tasso); di opere d’arte: versi, disegni, fregi r.; scultura rozza. 2. fig. Di persona non raffinata dall’educazione e dalla cultura: Già ’l r. zappator del campo sgombra (Poliziano); per estens., ingenuo, semplice, inesperto: io sono uomo di ...
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collegiale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo collegialis]. – 1. agg. a. Di un collegio, come insieme o corpo di persone: organo c.; incontro, riunione, adunanza c.; deliberazione, responsabilità, direzione [...] di giudici, come per es. il tribunale, la corte d’appello; capitolo c., lo stesso che collegiata. b. Di collegio, di convitto: educazione c.; idee, maniere collegiali. 2. s. m. e f. Giovane che riceve l’istruzione e sta a convitto in un collegio: una ...
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molle
mòlle agg. [lat. mŏllis]. – 1. a. Che cede al tatto o alla pressione; si contrappone direttamente a duro, ed è quindi sinon. di tenero, morbido, soffice, comune però solo in determinate locuz.: [...] di forza, di energia, di virilità, quindi fiacco, debole: animo, indole, carattere m.; affetti, sentimenti m.; m. educazione. Spesso indica più esplicitamente l’effeminatezza, la consuetudine della lussuria: costumi m.; vita m. e oziosa; Vedrassi la ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] deviazioni o rifiuti. Con compl. determinato e concreto, voglio ..., è un modo perentorio di richiedere qualcosa (al posto del più educato e remissivo vorrei, di cui al n. 2 b) frequente nei bambini, cui si usa rispondere con la frase prov. (che ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, [...] . a festivo: ecco è fuggito Il dì festivo, ed al festivo il giorno Volgar succede (Leopardi). c. Privo di cultura e di educazione, di finezza, di eleganza nei modi e nella sensibilità; grossolano, ordinario, rozzo: un uomo v., una donna v.; persone v ...
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Il processo attraverso il quale vengono trasmessi ai bambini, o comunque a persone in via di crescita o suscettibili di modifiche nei comportamenti intellettuali e pratici, gli abiti culturali di un gruppo più o meno ampio della società. L’opera...
educazióne fìsica (o motoria) Attività svolta nelle scuole come parte integrante del progetto educativo, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo fisico, l'affinamento e l'integrazione degli schemi motori e lo sviluppo della socialità. Negli...