gnosticismo
s. m. [der. di gnostico]. – Nella storia delle religioni, il complesso di dottrine e di movimenti spirituali sviluppatosi in età ellenistico-romana, coevo al cristianesimo antico e talora [...] la salvezza spirituale e la beatitudine dipendenti dalla gnosi, intesa non come conoscenza desunta dall’esperienza o suscettibile di dimostrazione razionale, bensì come conoscenza rivelata dei misteri divini e dell’ineffabile grandezza di Dio. ...
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gnostico
gnòstico agg. e s. m. [dal gr. γνωστικός, der. del tema di γιγνώσκω «conoscere»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Relativo alla conoscenza, e più precisamente a quella speciale forma di conoscenza religiosa [...] che è detta gnosi. 2. agg. e s. m. Che è in possesso della gnosi, con particolare riferimento alle varie sette e dottrine che rientrano nello gnosticismo: sistema, movimento gnostico; come s. m., seguace ...
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neuroetica
s. f. Lo studio del comportamento etico sulla base dei progressi compiuti nell’ambito delle neuroscienze. ◆ la Dana Alliance for Brain, l’organizzazione no profit che promuove la settimana [...] individuale) con conseguenze anche in sede legale. (Claudia Di Giorgio, Repubblica, 24 marzo 2003, p. 25, Cronaca) • [tit.] Frontiere della conoscenza / Neuroetica, una mappa: fin dov’è lecito potenziare la mente umana con la medicina? [testo] […] La ...
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noetico1
noètico1 agg. [dal gr. νοητικός] (pl. m. -ci). – Relativo alla noesi, nel sign. aristotelico e husserliano: conoscenza n., conoscenza primaria e intuitiva dei noemi (anche semplicem. noetica [...] s. f.); analisi n., descrizione fenomenologica degli aspetti soggettivi dell’esperienza ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] (tosc. cuore non crede), il male o i torti che si fanno a una persona non le procurano dispiacere se essa non ne è a conoscenza. Frasi proverbiali di origine biblica: in terra di ciechi chi ha un o. è signore, oppure ... beato chi ha un o. (v. beati ...
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occulto
agg. [dal lat. occultus, propr. part. pass. di occulĕre; v. occultare]. – 1. a. Nascosto, segreto (in contrapp. a palese, manifesto), detto in genere di cose che siano considerate per sé stesse [...] ; enti, associazioni, imprese che svolgono attività occulte. 2. Con sign. più generico, come sinon. di nascosto (cioè celato alla conoscenza, di difficile o non immediata comprensione, o anche sottratto alla vista), è di uso letter. o fa parte di ...
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episteme
epistème s. f. – Nel linguaggio filosofico, traslitt. del gr. ἐπιστήμη, che indicava inizialmente ogni conoscenza abilitante a compiere determinate attività o mestieri, e in seguito, più specificamente, [...] (empirìa) che indicava solo la capacità operativa. Nella filosofia contemporanea, il termine comprende l’insieme delle conoscenze positive e delle teorie scientifiche che caratterizzano una data epoca, con una sfumatura relativa ai loro comuni ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con [...] c. dei proprî meriti, delle proprie forze; ho c. dei miei limiti; non ha c. di ciò che vale. b. In senso più generico, conoscenza: fatto che è nella c. di tutti, che tutti conoscono; avere la vaga c. di qualche cosa, averne qualche sentore o sospetto ...
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scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel [...] varie branche in cui può dividersi l’attività speculativa dell’uomo in quanto sia rivolta, con metodi peculiari, alla conoscenza di un determinato ordine di fatti: Accademia delle sc.; Enciclopedia di scienze, lettere e arti; i principî, i metodi ...
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immediatezza
immediatézza s. f. [der. di immediato]. – Il modo, la condizione di ciò che è immediato: i. di un atto, di una successione, di una conseguenza; con i., subito, senza indugiare, senza por [...] mezzo. In filosofia, con accezione generica, il carattere per cui una realtà o una conoscenza esiste o si presenta al pensiero senza esser necessariamente preceduta, idealmente o cronologicamente, da un’altra realtà o conoscenza, che debba mediarla. ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...