verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] . Un sistema verbale può comprendere, accanto alle forme personali dei modi cosiddetti finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale, ottativo, imperativo), talune forme dette nominali in quanto possono assolvere funzione nominale, o anche modi ...
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purche
purché (non com. 'pur che') cong. – A patto che, alla condizione che; introduce proposizioni subordinate con valore condizionale, e richiede sempre il congiuntivo: resta se vuoi, purché tu stia [...] buono, a patto, però, a condizione che tu stia buono; purché mi chieda scusa, sono anche disposto a perdonargli; puoi andare a giocare, purché non ti trattenga più di un’ora (e sottintendendo la proposizione ...
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pure
avv. e cong. [lat. pūre «puramente», avv. di purus «puro»]. – Ha oggi fondamentalmente funzione di particella aggiuntiva o di cong. avversativa concessiva. Anticam. aveva anche valore avverbiale, [...] (purché si avveri il fatto o il desiderio, purché si raggiunga il fine di ...) introduce proposizioni di valore insieme condizionale e finale: pur di farla finita, farei qualunque cosa; pur di avere quel tappeto, pagherei qualunque prezzo. ◆ Per le ...
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presente1
preṡènte1 agg. e s. m. e f. [dal lat. praesens -entis, comp. di prae- «pre-» e ens entis part. pres. di esse «essere», con inserzione di -s- eufonica prob. per attrazione di absens «assente» [...] cui avviene la comunicazione linguistica: il p. dell’indicativo, del congiuntivo; infinito, participio, gerundio p.; congiuntivo, condizionale p.; nelle narrazioni il presente (p. storico o narrativo) può esprimere anche fatti e avvenimenti passati o ...
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che1
che1 〈ké〉 cong. [lat. quia, quod e altre cong.] (radd. sint.). – 1. Come cong. subordinativa, introduce: a) prop. dichiarative, cioè soggettive o oggettive: è possibile che io ritardi; so che accetterai; [...] che, appena che, atteso che, ecc.), per il sign. delle quali si veda alle singole voci o ai lemmi (causale, finale, consecutivo, condizionale, ecc.) dove sono esaminate le varie specie di prop. subordinate. 5. Meno frequente è l’uso del che come cong ...
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oggettivo
agg. [dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum: v. oggetto]. – 1. In contrapp. a soggettivo (e in alternativa alla variante obiettivo, che ha però assunto sign. proprî particolari), che [...] rispetto al verbo della prop. reggente. In italiano queste proposizioni possono avere forma esplicita, col verbo all’indicativo, condizionale o congiuntivo retto dalla cong. che (per es.: «so che verrai»; «sapevo che saresti venuto»; «spero che tu ...
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esplicito
esplìcito agg. [dal lat. explicĭtus, part. pass. di explicare «disviluppare, spiegare»]. – Chiaramente espresso: parole e.; dichiarazione, promessa, condizione e.; ordine e.; con l’e. consenso; [...] sintassi, proposizioni e., o di forma e., quelle che hanno il predicato di modo «finito» (cioè indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo), contrapposte alle implicite, che hanno cioè il predicato di modo «infinito» (è esplicita, per es., la ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] definiva l’atteggiamento del soggetto parlante di fronte all’azione enunciata: m. finiti, l’indicativo, il congiuntivo, il condizionale e l’imperativo (e, in greco, l’ottativo); m. infiniti (o, più propriam., forme nominali del verbo), l ...
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liberazione
liberazióne s. f. [dal lat. liberatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto di liberare, di liberarsi o di essere liberato (da una soggezione, da un male, da un vincolo, da un controllo, ecc.): la [...] sia una determinazione, s’intende per lo più liberazione dalla schiavitù, dal carcere: attendere, ottenere la l.; l. condizionale, concessione della libertà vigilata, prima della fine della pena detentiva, a un detenuto che abbia scontato 30 mesi o ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] ad animale: il cane abbaiava perché voleva uscire. b. Come manifestazione o formulazione d’un desiderio, è spesso usato il condizionale, che può reggere sia un compl. sia un infinito o una prop. dipendente: vorrei un altro po’ di vino; vorremmo ...
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In grammatica, il modo c. del verbo (o c.) indica ciò che si desidera o si può fare se si avverano certe condizioni. Un c. con paradigma proprio si è sviluppato nelle lingue neolatine. Le lingue germaniche hanno un c. perifrastico (ingl. I...