brano
s. m. [dal fr. ant. braon «pezzo di carne», di origine franca]. – 1. Pezzo, brandello di carne, di stoffa strappata o sim.: fare a brani; cascare a brani; si percotean non pur con mano, Ma con [...] e col petto e coi piedi, Troncandosi co’ denti a brano a brano (Dante). 2. fig. Parte più o meno estesa di uno scritto (generalmente in prosa), o di una composizione musicale: un b. di Cicerone; b. scelti di un autore. ◆ Dim. branétto, branolino. ...
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automato
autòmato s. m. – Variante ant. di automa: nel comporre questo automato si avrà l’occhio ai trattati di Cicerone e della Marchesa di Lambert sopra l’amicizia (Leopardi). ...
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lupus in fabula
‹lùpus in fàbula› locuz. lat. (propr. «il lupo nel discorso»). – Modo proverbiale, che si usa ripetere al sopraggiungere di persona di cui si stava appunto parlando, o a cui si alludeva. [...] nella favola». In verità, essa si trova in Terenzio (Adelphoe IV, 1, 21), e in forma poco diversa in Plauto, poi in Cicerone (ad Att. XIII, 33: de Varrone loquebamur: lupus in fabula venit enim ad me) per indicare il fatto che il sopraggiungere di ...
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sottotitolo
sottotìtolo s. m. [comp. di sotto- e titolo]. – 1. a. In un’opera letteraria, scientifica o d’altro contenuto, titolo secondario che segue a quello principale, e che generalm. ha funzione [...] esplicativa (per es., il sottotitolo De senectute, nell’opera di Cicerone che ha come titolo principale Cato maior). b. In bibliologia, il titolo di una delle suddivisioni di un testo. c. Nell’impaginazione del giornale, termine usato come sinon. di ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] abbreviata: n. tachigrafiche, quelle della stenografia; n. tironiane, i simboli tachigrafici inventati da Tirone, liberto di Cicerone, costituiti da linee dritte o curve, di diverso significato secondo la lunghezza e la posizione, che rappresentavano ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] , e il partito, la fazione stessa: la p. guelfa (anche senz’articolo, con sign. più preciso, v. oltre); la p. ghibellina; Cicerone seguì la p. di Pompeo; la p. più arrabbiata; militare nella p. avversaria; lotte di parte, fra due o più fazioni; uomo ...
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vatiniano
agg. [dal lat. Vatinianus]. – Di Publio Vatinio, uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, fautore di Giulio Cesare; si conserva, nell’uso letter., l’espressione fig. odio v. (lat. [...] Vatinianum odium), per indicare un odio feroce e implacabile, come quello dimostrato da Cicerone verso Vatinio, soprattutto nell’orazione in Vatinium, pronunciata contro di lui nel 56 a. C. ...
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-mente
-ménte. – Suffisso con cui si forma in italiano (e analogam. in altre lingue romanze) la massima parte degli avverbî tratti da aggettivi qualificativi (brevemente, lungamente, ecc.). È propriam. [...] l’ablativo del lat. mens mentis in locuz. come sagaci mente (Lucrezio), sana mente (Cicerone), «con mente, con disposizione d’animo sagace, sana», cristallizzatosi nel sign. di «in modo». Il suffisso si aggiunge all’aggettivo senza apportarvi ...
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farmaco mirato
loc. s.le m. Farmaco studiato per individuare e colpire un obiettivo specifico. ◆ Dopo dieci anni di questo peregrinare la donna, oggi quarantenne, è infine approdata al centro antipanico [...] dal s. m. farmaco e dal p. pass. e agg. mirato, ricalcando l’espressione ingl. selective drug.
Già attestato nella Repubblica dell’8 maggio 1992, Affari & Finanza, p. 33 (Paola Emilia Cicerone).
V. anche farmaco intelligente, farmaco selettivo. ...
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denaro
(o danaro; ant. denàio o danàio) s. m. [lat. denarius, agg. (sottint. nummus) der. di deni «a dieci a dieci», propr. «moneta del valore di dieci assi»]. – 1. a. Unità monetaria, presso gli antichi [...] , sia, in genere, l’asserita onnipotenza del denaro; il concetto, già espresso con la stessa immagine dagli antichi (cfr. Cicerone, Filippiche V, 2: nervi belli pecunia), ma confutato da Machiavelli (Discorsi, l. II, titolo del cap. 10: I danari ...
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Nome, dato per antonomasia nel 18° sec. alle guide che conducevano i visitatori nella visita artistica di Roma, e poi passato a indicare anche i libri che illustrano opere d’arte. In questo senso il termine ha avuto particolare fortuna nel mondo...
Vedi CICERONE dell'anno: 1959 - 1994
CICERONE (v. vol. II, p. 579)
P. Zanker
Tutti i ritratti di C. pervenutici sono da ricondurre a un unico originale e le copie più attendibili per la sua ricostruzione sono i ritratti degli Uffizi (G.A....