postcalcaneale
agg. [comp. di post- e del lat. tardo calcaneum «calcagno»]. – In anatomia comparata, lobo p., la parte del patagio dei pipistrelli tesa fra il calcare (o calcaneo) e il piede, detta anche [...] epiblema ...
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decubito
decùbito s. m. [dal lat. tardo decubĭtus -us, der. di decumbĕre «coricarsi»]. – 1. La posizione del corpo giacente nel letto, soprattutto in caso di malattia e in relazione con questa: d. indifferente, [...] della cute distrofica in corrispondenza dei punti di maggiore contatto con il letto, specialmente dove affiora lo scheletro (sacro, calcagno, ginocchia). Per estens. si parla di decubito anche quando un processo analogo avviene in una sede diversa da ...
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testuggine
testùggine s. f. [lat. testūdo -dĭnis, der. di testa «guscio»]. – 1. Nome dato in zoologia alla tartaruga di terra e d’acqua dolce (v. tartaruga), e nell’uso com. anche alle tartarughe marine. [...] a contatto col nemico. 4. Nell’architettura romana antica, tetto formato da quattro piani convergenti verso il centro, usato spec. per le edicole. 5. In medicina, fasciatura a t., tipo di fasciatura usata soprattutto per il calcagno e il gomito. ...
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rinforzare
v. tr. e intr. [der. di forza, col pref. rin-] (io rinfòrzo, ecc.). – 1. tr. a. non com. Rimettere in forza o in forze: l’aria di mare rinforza i convalescenti; nel rifl.: si sentiva un po’ [...] maggiore spessore delle ordinarie; calze rinforzate, tessute a maglia più fitta nei punti di maggior attrito, come nel calcagno e nella punta; materie plastiche rinforzate, contenenti materiali fibrosi (per es., fibre di vetro), che ne rafforzano la ...
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garretto
garrétto (o garétto) s. m. [der. del celt. *garra, che aveva lo stesso sign.]. – 1. Regione anatomica dell’arto posteriore dei mammiferi domestici e selvatici, che ha come base scheletrica le [...] . Nel linguaggio com. e letter., la parte posteriore della caviglia nell’uomo, o più genericam. la parte che va dal calcagno al polpaccio; frequente come simbolo di forza e resistenza delle gambe: avere garretti d’acciaio; è anziano, ma ha ancora dei ...
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berza
bèrza s. f. [forse dal medio alto ted. verse(n) «tallone» (cfr. ted. mod. Ferse, con lo stesso sign.)], ant. – Calcagno: Ahi come facean lor levar le berze A le prime percosse! (Dante), i demoni [...] facevano fuggire velocemente i ruffiani. Ma della parola, che si trova usata solo da Dante (e in rare reminiscenze dantesche), sono date anche altre interpretazioni, tra cui quella di «bolla, vescica» ...
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talismo
s. m. [der. del lat. talus «tallone»]. – In medicina, atteggiamento viziato del piede (piede talo), per cui l’appoggio dell’arto avviene sul calcagno anziché sulla pianta, come di norma. ...
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Osso corto, il più voluminoso del tarso, che da solo ne costituisce la parte postero-inferiore. Di forma irregolarmente cubica, nella faccia posteriore dà inserzione al tendine d’Achille, con quella inferiore poggia al suolo; è separato dalle...
calcagno [plur. calcagni e, in rima, calcagne]
Calogero Colicchi
La voce è adoperata con valore proprio, in If XIX 30 Qual suole il fiammeggiar de le cose unte / muoversi pur su per la strema buccia, / tal era lì dai calcagni a le punte,...